Le operazioni in codice sono chiamate rispettivamente “Tauro 2010” e “Fly”, e sono coordinate entrambe dalla DDA di Roma. A metà novembre sono state arrestate, in seguito a ordinanze di applicazione di misure cautelari personali emesse dal G.I.P., nei confronti di 13 persone che a vario titolo vengono ritenute responsabili dei reati di “Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti” e “Detenzione e spaccio continuato e in concorso di stupefacenti”. Per quanto riguarda “Tauro 2010”, in poco più di un anno, ha permesso di acquisire elementi probatori che hanno inchiodato alle loro responsabilità 8 indagati, tutti italiani; questi, pur avendo rivestito ruoli diversi, avrebbero manovrato i fili di una ramificata organizzazione criminale dedita allo spaccio di cocaina, marijuana e hashish, operante sull’asse Piemonte/Lazio/Calabria.
In sette sono finiti nella rete intessuta dalla forze dell’ordine in flagranza di reato e sono stati sequestrati 450 grammi di cocaina, 4 chili di marijuana e 2,4 chilogrammi di hashish, oltre a denaro contante per oltre 16.000 euro, somma ritenuta provento del traffico di sostanze stupefacenti. Parallelamente prosegue anche l’indagine “Fly”, invece, che è stata avviata nel gennaio 2012 e che ha già consentito di spedire dietro le sbarre due italiani e 3 stranieri, anch’essi tutti responsabili del reato di detenzione e spaccio in concorso di sostanze stupefacenti; in questo caso l’attenzione era dedicata per lo più alla cocaina e hashish. Il sodalizio malavitoso operante duramente colpito dall’attività investigativa nell’ambito della “Fly” aveva come suo campo di azione soprattutto il tratto di costa tra Ostia e Pomezia, e aveva come punto di riferimento principale i cosiddetti “Cancelli” della litoranea.