Il rappresentante di Italia Nostra, Antonio Magaudda, ha ricostruito tutti i progetti, pochi quelli realizzati e tantissimi quelli rimasti sulla carta, che hanno avuto per oggetto il centro storico. Una lunghissima lista di incompiuti. I commercianti, rappresentati in sala da Pina Sorrentino, della vecchia guardia e da Carlotta D’Ercole, hanno chiaramente detto che la pedonalizzazione del centro storico è cosa buona e giusta, basta che sia riempita di contenuti e non si limiti a quattro transenne a chiudere le strade. Marco Capelletti, del Comitato Latina Domani, ha raccontato il progetto da loro elaborato che prevede piste ciclabili, riutilizzo di spazi che ora giacciono nel degrado e migliore mobilità alternativa. Dal lato delle istituzioni il segretario generale della Camera di Commercio, Domenico Spagnoli, ha annunciato che l’immobile ex Step, di fronte alla Feltrinelli, verrà riaperto e messo a disposizione di iniziative culturali.
Ma il momento più atteso è stato quello dell’assessore Giuseppe Di Rubbo, che ha snocciolato i numeri: oltre il 50% delle risorse in bilancio 2013 sono destinate al centro storico. Un milione e 400 mila euro per la pavimentazione, prodromo della pedonalizzazione, e altri soldi per la recinzione dei giardinetti pubblici. Basta? Non si sa, i cittadini di Latina si aspettano molto altro a sentire gli interventi del pubblico. La chiusura era affidata al direttore di Latina Oggi Alessandro Panigutti: il centro storico di questa città è l’emblema di questa città che sta morendo. Il direttore ha sottolineato come sia drammatico che dal questionario solo il 12% delle persone ha dichiarato di riconoscersi in questa città. Insomma l’isola pedonale s’ha da fare e il presidente di Rinascita Civile, Damiano Coletta, lancia un appiglio al domani: noi siamo pronti a far parte di un osservatorio. Che isola sia.