«È importante che se ne cominci a parlare», ha dichiarato il sindaco di Albano, Nicola Marini. In realtà,la legge n. 267 del 2000 prevede esplicitamente, da 13 anni, la possibilità per i Comuni di costituire “Enti Territoriali di scopo” per l’esercizio congiunto di funzioni e competenze che lo Stato demanda agli Enti locali. Ed i problemi da affrontare, nell’area vasta dei Castelli Romani che si allunga fin giù, al vicino litorale laziale di Ardea e Pomezia, son davvero tanti, e tutti importanti: rifiuti, urbanistica, opere pubbliche, trasporto locale, sviluppo turistico-culturale, valorizzazione dei siti storico-archeologici, valorizzazione, incremento e tutela delle aree verdi, infrastrutture, elettrosmog, acqua, depuratori, eccetera. In questo momento i sindaci sono costretti a trattare da soli, singolarmente, i rapporti con gli Enti sovraordinati, ma anche i rapporti con aziende e lobby dei vari settori. E la difficilissima congiuntura economica si fa sentire, eccome. Il debito ingente con la nota lobby dei rifiuti, pari per i soli dieci Comuni di bacino a circa 40 milioni di euro, è solo l’esempio più eclatante, ma i problemi sono tanti altri, in tutti i settori. E il potere “contrattuale” del singolo Comune, del singolo sindaco, allo stato attuale è davvero poco. Ma riunificare in una sola ed unica Unione di “scopo” due o più Comuni è permesso dalla legge n. 267 del 2000 che recita, testualmente: “i comuni possono esercitare congiuntamente una pluralità di funzioni di loro competenza.”
Ciò significa che i singoli comuni possono non solo unirsi tra loro, ma anche trasferire nella competenza comune funzioni e servizi ben determinati. Ciò implica che il servizio o la funzione trasferita all’Unione viene sottratta alla titolarità diretta del singolo Comune, rientrando così nella titolarità dell’Unione dei Comuni. L’Unione si costituisce con un atto costitutivo e fondativo, ed uno statuto, esattamente come avviene per una semplice associazione. Ma lo statuto deve avere alcune caratteristiche: essere approvato dai singoli consigli comunali con procedure e maggioranze previste per le modifiche statutarie; deve definire gli organi e le modalità per la loro costituzione; definisce le funzioni svolte dall’unione e le risorse di finanziamento. Il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi afferma: «L’unione fa la forza. Ma se non c’è comunicazione, collaborazione, allora non si va da nessuna parte. Con l’impegno di tutti ce la potremo fare». Una possibilità a portata di mano, se solo gli amministratori e i politici volessero.