I dati emersi dal rapporto Pendolaria 2013 mettono in luce la vergognosa situazione della tratta regionale Roma-Nettuno, quotidianamente interessata da ritardi e soppressioni oltre che dalla sporcizia dei vagoni. Legambiente ha, in particolare, monitorato questa tratta regionale tra il 17 ottobre e il 5 dicembre, registrando continui ritardi, soppressioni e la difficoltà anche solo di trovare un posto in piedi su un treno sempre carico in ogni centimetro quadrato. Nello specifico sono state analizzate le corse più frequentate dai pendolari della linea, ossia quella da Nettuno a Roma delle 8.32 e quella del ritorno delle 19.07. Oltre a questi problemi si aggiungono altri disservizi, quali la mancanza di un adeguato sistema di aria condizionata, obliteratrici mal funzionanti e vagoni sporchi e in pessime condizioni. La tratta percorre 59 km, 26 di questi sono su binario unico. Dal 15 dicembre, col nuovo orario, c’è stato un ulteriore peggioramento in seguito alla soppressione del treno delle 8.32 in partenza da Nettuno e di un altro tra le 20 e le 21 in partenza da Roma.
La pessima situazione del sistema ferroviario, che gravita attorno alla Capitale, non si esaurisce però con la Roma-Nettuno: infatti molte altre linee necessitano di urgenti investimenti rivolti a binari e a treni nuovi, superando guasti, ritardi e disservizi all’ordine del giorno. In Italia, nella top ten dei treni peggiori, la Circumvesuviana, la Padova-Calalzo, la Potenza-Salerno.