Sono passati ben 25 anni da quando hanno avuto avvio le campagne di scavi nell’area archeologica di Tuscolo. 25 anni di ricerche, grazie alla collaborazione tra la Comunità Montana, proprietaria del sito, la Scuola Spagnola di Storia e Archeologia di Roma e la Sovrintendenza dei Beni archeologici e culturali, che in questo quarto di secolo hanno prodotto risultati sorprendenti. Le conclusioni delle ricerche svolte durante l’anno a Tuscolo nell’ultima campagna di scavi archeologici realizzata lo scorso maggio, che ha interessato la zona del foro, in particolare della Basilica, sono stati esposti nel corso di una conferenza tenutasi lo scorso 12 dicembre presso la Biblioteca comunale Bruno Martellotta di Grottaferrata. “Una conferenza per approfondire non solo i risultati dell’ultima campagna di scavo ma per conoscere meglio la storia di una ricerca archeologica lunga e fruttuosa”- spiega il presidente della Comunità Montana Danilo Sordi. “Il Parco Archeologico e Culturale di Tuscolo è il compendio di tanti anni di ricerca e lavoro. Questa conferenza annuale – fa eco l’assessore Serena Gara – ci ha consentito di ripercorrere tutte le campagne di scavo che hanno riportato alla luce le meraviglie che tutti oggi possiamo ammirare e che hanno valorizzato ancora di più la storia del nostro territorio”. I risultati delle numerose ricerche scientifiche svolte negli ultimi mesi condotte sempre dalla Scuola Spagnola sono stati illustrati dal vicedirettore della stessa e direttore del Progetto Tusculum Antonio Pizzo “Quest’anno- ha spiegato ci siamo concentrati in un’area specifica della Basilica, riprendendo le ricerche e lo studio del santuario, un monumento di identificazione di Tuscolo”. Gli scavi hanno infatti portato alla individuazione in questa area sud orientale, non ancora indagata, di un tratto di muro in lastre di tufo ben conservato. E se gli scavi precedenti avevano ipotizzato l’esistenza di un portico, questa scoperta fa pensare all’esistenza di un edificio più antico e più piccolo rispetto alla Basilica. “Una rilettura dei dati esistenti riapre completamente lo scenario del tempio e rivede il ruolo del Santuario di Tusculum, anche nei rapporti con gli altri Santuari del Lazio. Le proporzioni dell’edificio, infatti combaciano col tempio di Gabii e si aprono così scenari molto interessanti” -.ha aggiunto un giovane archeologo che ha lavorato allo scavo. Tre sarebbero state le fasi degli interventi che avrebbero riguardato la realizzazione di questa importante struttura che sta emergendo alla luce: la prima è relativa il muro di terrazzamento che ingloba avanzi di precedenti strutture datato in base alla tecnica edilizia al 150-100 a.C.; la seconda fase con il restauro dell’estremità superiore del muro, il suo ampliamento verso S-E tramite un muro con contrafforti e la realizzazione sul versante opposto di un criptoportico con ninfeo (100-50°.C). La terza inerente alla costruzione della grande terrazza mista di reticolato e laterizio, in appoggio alle precedenti strutture risalente all’età cesariana (60-40 a.C.). Ma c‘è di più: i dati topografici e la documentazione relativa ai reperti, attraverso un software sono stati analizzati e trasformati in 3D per fornire una mappa tematica dell’area. Quindi non solo scavo ma anche ricerca dei documenti di archivio che hanno portato a un risultato rivoluzionario rispetto a quello che si pensava. “I dati sono molti e c’è ancora tanto lavoro da fare- ha sottolineato infine il direttore del Progetto Tusculum Antonio Pizzo – Il prossimo anno continueremo a scavare nell’area della Basilica: datare l’edificio è ricostruire la storia del sito è infatti il nostro principale obiettivo”. E per Tusculum e la sua valorizzazione si aprono prospettive sempre più interessanti. La Giunta della Regione Lazio ha infatti approvato la delibera per lo stanziamento di ulteriori 2.834.000, proprio per valorizzare i luoghi della cultura del Lazio. Un investimento che si somma a precedente stanziamento di 3.460.000 euro per un totale di 6,3 milioni di euro che permetteranno il finanziamento di 32 progetti con l’intento di migliorare le condizioni di fruibilità, sicurezza e accessibilità al pubblico di questi luoghi. Tra i Comuni e gli Enti coinvolti anche la Comunità Montana XI-Castelli Romani per il Parco Archeologico di Tuscolo. Puntare alla valorizzazione dei beni archeologici, ambientali e culturali è senza ombra di dubbio la chiave per dare prospettive al turismo e all’economia di questo territorio.