I presidi, in un periodo vicino alle iscrizioni come questo, hanno poca voglia di fare dichiarazioni. Ma la situazione che emerge è la stessa in tutte le scuole, e il prezzo lo pagheranno equamente insegnanti e alunni perché due sono le possibilità: tagliare tutte le attività aggiuntive o farle ugualmente, senza però poter garantire una retribuzione certa ai docenti che se ne fanno carico. D’altra parte «il taglio al Fondo d’Istituto – fanno notare i sindacalisti dello Snals – consentirà almeno di sbloccare, finanziati con una parte del denaro risparmiato, i pagamenti degli scatti d’anzianità dei docenti, fermi dal 2010. E non verranno toccati dal taglio i fondi per i corsi di recupero delle superiori». Ma, come rileva il responsabile della Federazione Lavoratori della conoscenza, Cgil scuola, della zona Pomezia, Castelli Litoranea Stefano Mongardini, «i fondi per gli scatti d’anzianità andavano reperiti diversamente.
E i tagli non sono per nulla lineari: colpiscono per l’80% le scuole elementari e medie». Minori fondi statali portano a un impoverimento dell’offerta formativa: «cerchiamo di stabilire delle priorità. Noi per esempio non taglieremo sulle visite d’istruzione – spiega una docente della Scuola Media del Primo Istituto Comprensivo di Anzio -: le riteniamo importanti per la formazione dei nostri ragazzi. E intendiamo retribuire gli insegnanti che si faranno carico dell’accompagnamento». Singolari situazioni si evidenziano in alcune scuole primarie e secondarie di primo grado di Nettuno, dove i collegi docenti hanno varato una serie nutrita di laboratori pomeridiani ed adesso rischiano di non essere retribuiti neanche simbolicamente. «Il prossimo anno scolastico non proporrò alcun corso pomeridiano nella mia scuola – racconta una professoressa –: l’anno passato ho lavorato per un centinaio di ore di pomeriggio, e mi sono arrivati compensi per trenta ore. Quest’anno saranno solo quindici le ore retribuite, per il resto siamo qui a fare volontariato, per questo ho deciso di non presentare, in futuro, alcun corso extracurricolare, dispiace dover deludere gli alunni che sono sempre interessati alle proposte dei percorsi laboratoriali, ma la scuola italiana, senza soldi, non è in grado di essere né moderna né competitiva ”.