Anzio e Nettuno potrebbero vedersi negare la possibilità di far nascere i bambini nei propri ospedali. A questo vanno incontro le due città, alla luce della decisione della Asl Roma H di non rinnovare il contratto a diversi medici che operano sia al Riuniti che a Villa Albani. Stiamo parlando di due ginecologi che a fine dicembre potrebbero lasciare il Riuniti e l’unico neuropsichiatra infantile in servizio all’ospedale Villa Albani. E poi ci sono tecnici di radiologia e del laboratorio analisi: insomma, se già la situazione della sanità ad Anzio e Nettuno è critica, dal 1 gennaio 2014 potrebbe diventare insostenibile. Per questo il vice Sindaco di Anzio Giorgio Zucchini ha scritto un accorato appello al commissario della Asl Roma H: “Leggo con viva preoccupazione che il decreto del 6 dicembre non contempla la proroga del contratto ai medici che avevano ricevuto un incarico ex art. 15”, si legge nella nota. “Tali medici svolgono il loro servizio negli ospedali di Anzio -Nettuno e Villa Albani, particolarmente in Ostetricia e Neuropsichiatria infantile e una loro cessazione dell’attività determinerebbe gravissimi disservizi agli utenti. Chiedo che il provvedimento nei confronti di detti medici sia immediatamente sospeso, con successiva proroga ai loro contratti”. E ancora: “Trovo molto grave che una situazione già fortemente compromessa per la carenza del personale venga ancora di più penalizzata dal mancato rinnovo di medici competenti e determinanti nei reparti in cui operano”. In accordo con i Sindaci dei Comuni della Asl Roma h, tra cui Albano e Velletri dove numerose maestranze rischiano di rimanere a casa da gennaio ingolfando di fatto il sistema sanitario anche dei Castelli Romani, Zucchini chiede un incontro urgente “con la dirigenza della Asl alla presenza della Regione Lazio per discutere della questione”.
19/12/2013