IL SACO TAGLIALATELA TRA RIFIUTI E ACQUA
La presenza della funzionaria Grazia De Simone al posto del Sindaco di Latina alla Conferenza dei Sindaci dell’Ato 4, lo scorso 21 luglio, conferma la stranissima prassi che si è insediata negli ultimi anni nel Comune di Latina. A rappresentare l’amministrazione latinense in quella Conferenza, si è sempre presentato Mario Taglialatela, che contemporaneamente ricopriva il ruolo di Segretario Generale e di Direttore Generale del Comune. Vale a dire che la persona preposta al controllo sulla correttezza, sulla idoneità e sull’efficacia degli atti compiuti da quell’amministrazione (vedi ad esempio il mutuo Depfa e relativo pegno sulle azioni del Comune in Acqualatina), ricopriva anche un ruolo prettamente politico. Con una evidente confusione, sovrapposizione e conflitto di interessi che in pochi hanno visto. Che poi era la stessa situazione interessata dalla Latina Ambiente (società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti nel capoluogo pontino), dove, fino al 2006, Mario Taglialatela è stato membro e presidente del Consiglio di Amministrazione, delegato direttamente dall’ex Sindaco Zaccheo. In tale veste, lo stesso Taglialatela, a giugno dello scorso anno, è stato rinviato a giudizio insieme ad altri 5 ex amministratori della società. Le accuse: abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture e inadempimento di contratti in essere. Il tutto a vantaggio, secondo la Procura di Latina, dell’azionista privato di Latina Ambiente (Waste Italia SpA). Una inchiesta quasi identica a quella su Acqualatina, esplosa con gli arresti del 2008. E si dà il caso che gli azionisti di Waste, sono anche azionisti di Acqualatina; società che a sua volta dovrebbe essere controllata da quella Conferenza dei Sindaci dove i funzionari rinviati a giudizio fanno politica e non si accorgono che manca il numero legale. Una situazione inqualificabile.
PERCHé MANDARE FUNZIONARI A VOTARE?
Agli “imbarazzi” di carattere legale, se ne aggiungono poi altri di carattere politico e amministrativo. Basti pensare che il Comune di Latina, commissariato da aprile di quest’anno, lo scorso 21 luglio alla seduta della Cofnerenza dei Sindaci dell’Ato4 era presente attraverso Maria Grazia De Simone, Dirigente del settore Ecologia di quel Comune. E senza quella presenza, non ci sarebbe stata neanche la maggioranza dei residenti rappresentasti. Infatti, risulta che la funzionaria abbia votato a favore di tutte le delibere approvate. Anche quella prettamente “politica” con la quale Conferenza ha “respinto” la delibera consiliare n.21 del 21 aprile 2010, con cui il Comune di Aprilia ha iniziato l’iter per la restituzione dei propri impianti ed opere (gestite attualmente da Acqualatina), riorganizzando in proprio il servizio. La deliberazione della Conferenza è stata posta in votazione anche se al relativo appello risultavano presenti solo 18 Sindaci e/o loro delegati, sui 38 convocati. Tra i presenti all’appello, vi era anche Alessio Chiavetta del Pd, attuale Sindaco di Nettuno (sempre assente precedentemente), che poi si è allontanato senza partecipare alla votazione. Non a caso la deliberazione è stata votata favorevolmente solo dai rappresentanti del centro-destra presenti al momento del voto. E quindi non si capisce in base a quale motivo amministrativo, l’attuale Commissario straordinario al Comune di Latina Guido Nardone (che ha solo un ruolo tecnico) abbia inteso conferire quella strana delega. Visto che, tra l’altro, quando era egualmente commissario al Comune di Fondi si è astenuto sia dal partecipare direttamente che dal delegare qualcuno alla stessa Conferenza. Esattamente come è nella prassi dei commissari straordinari insediatisi in questi anni nei vari Comuni. Sempre ammesso che quella delega l’abbia conferita lo stesso Commissario prefettizio Nardone.