Sono nati gruppi su facebook con migliaia di iscritti e dove venivano elencati gli avvistamenti. Addirittura contemporaneamente in tre posti distanti decine di chilometri tra loro. Quel che è peggio, girano due identikit presi chissà da dove, mai diffusi dalle Forze dell’Ordine ma che sono stati pubblicati su centinaia di post di Facebook.
Si tratta di voci infondate. Nonostante le smentite di Carabinieri e Polizia, la paura ha preso il sopravvento. Avvistamenti ovunque, annunci di aggressioni e stupri, donne in coma nei vari ospedali: non solo non esistono denunce in tal senso, ma non c’è nessuna ragazza in coma, neanche ricoverata. Neanche la ragazza vittima della violenza a Lariano è in ospedale, fortunatamente.
Si è davvero esagerato. Lo hanno iniziato a capire anche gli stessi iscritti ai gruppi di Facebook, che hanno iniziato a diffidare delle voci e dei sentito dire. La realtà è una: non bisogna mai abbassare la guardia a prescindere da eventuali psicosi, ma bisogna vivere in maniera serena facendo sempre attenzione a quando si esce e a dove si parcheggia. Purtroppo i malintenzionati ci sono e ci saranno sempre, ma non si sconfiggono con la paura. Le violenze, non solo sessuali, spesso si consumano tra le mura domestiche e non si ha il coraggio di denunciare. Forse da questa strana psicosi è nata una maggiore consapevolezza da parte delle donne: mai abbassare la guardia, sempre e a prescindere.
“Episodi di aggressione – fanno sapere dall’Arma – possono verificarsi a danno di ogni cittadino (anche se esistono categorie maggiormente a rischio) ed in situazioni diverse (di luogo e di ora). L’aggressione è un atto di violenza, che può essere fine a se stesso oppure strumentale al raggiungimento di uno scopo preciso, come nel caso dello scippo o della rapina. Gli studi di analisi del fenomeno ne hanno messo in luce la parziale prevedibilità ed alcune circostanze facilitanti che, se note, possono essere evitate”.