LA METRO NON è NEL PIANO ANNUALE DEI LAVORI
Secondo la Legge Quadro Merloni un’opera, come quella della Metropolitana leggera di superficie, oltre ad essere inserita nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche (come è avvenuto regolarmente al Comune di Latina nel 2004) dovrebbe, per una maggiore sicurezza economica, essere inclusa, obbligatoriamente, anche nell’elenco annuale delle opere. Ciò, a Latina, non si è verificato. In affetti l’Amministrazione sarebbe stata impossibilitata a procedere secondo la legge e quindi ad inserire il progetto nell’elenco annuale delle opere, perché, per fare ciò, l’opera dovrebbe essere conforme agli strumenti urbanistici vigenti. La Metropolitana, così come è studiata, non è conforme al PGR attuale. In questo modo, senza essere inserita nel piano annuale dei lavori, il Comune risulta impossibilitato a realizzare l’opera, e ciò che è più grave, a ricevere finanziamenti pubblici di alcun tipo. Risulta, quindi, quantomeno anomalo il benestare del CIPE al finanziamento del 60% del costo dell’intera opera.
LA DOCUMENTAZIONE DI GARA RISULTA CARENTE
In ogni base di gara, in cui è presente il progetto preliminare, devono essere redatte numerose relazioni che testimonino la fattibilità dell’opera. Nelle varie relazioni richieste dalla legge ci sono anche quelle relative allo studio geologico, geotecnico e idrologico della zona interessata. Oltre a ciò, dovrebbero essere presenti alcune indicazioni per la stesura dei piani di sicurezza. Come evidenziato dal Comitato Metro Bugia, tutta questa specifica documentazione risulta assente. Con queste evidenti carenze, presenti nel progetto preliminare, il bando risulta esser stato aggiudicato senza la necessaria documentazione richiesta dalla legge.
IL RISCHIO D’IMPRESA PER METROLATINA è PARI A ZERO
I ricavi annuali previsti dal PEF sono così suddivisi: il 78% degli introiti sarà garantito dalla Regione Lazio (con un contributo pari a 7,5 milioni di euro al primo anno di attività e a salire fino ad arrivare ai 12,5 milioni per l’ultimo anno di contratto) e il 22% dalla vendita dei biglietti. Già stando a questi dati si capisce che la società Metrolatina ha, nel corso dei trent’anni di contratto, un rischio minimo. Ma questo non è tutto. Infatti c’è da specificare che, nel caso in cui la Regione non abbia la possibilità o la volontà di “sganciare” la sua parte, sarà proprio il Comune di Latina a sopperire a questa mancanza e a farsi carico del 78% dei ricavi della società privata. Sempre nel piano di guadagno si prevedono, annualmente, 8448 passeggeri. Se i cittadini che prenderanno la Metro non arriveranno a questa cifra sarà il Comune, e in minima parte la società Metrolatina, a sopperire a questa mancanza d’introito. Dulcis in fundo c’è l’opzione del sesto anno. Infatti, dopo i primi cinque anni, la società Metrolatina ha il potere di chiedere al Comune la modifica della convenzione. Se l’Amministrazione di Piazza del Popolo non dovesse accettarla, la stessa società può, senza alcun problema, rescindere il contratto. Insomma, il rischio d’impresa per Metrolatina, alla fine dei 30 anni di contratto, è praticamente pari a zero.