Senza sussidi pubblici agli inceneritori, vietati dall’Unione Europea dal primo gennaio 2009, nessun imprenditore farebbe questi forni antieconomici. Lo conferma l’appassionata lettera di Cerroni: nel suo piano per togliere le castagne dal fuoco a politici ed istituzioni ancora una volta incapaci di gestire la situazione di emergenza ormai cronica, trascinata da decenni tra ricatti, incompetenza e lassismo: il re delle discariche presenta la lista delle cose strategiche da fare per attuare il Piano rifiuti della presidente Polverini. In particolare: “Completamento delle due linee industriali del gassificatore di Malagrotta” e “realizzazione del gassificatore di Albano Laziale”, il tutto sottolineando che «va tenuto nella massima urgente considerazione il sostegno del Governo per gli investimenti necessari (da mutuare attraverso Cassa Depositi e Prestiti o altri Istituti Finanziari)». Questa sarebbe – secondo i No Inc – una indebita e grave richiesta al Commissario Sottile affinché interceda presso il Governo Monti «al fine di ottenere i soldi/fondi pubblici necessari a costruire l’inceneritore dei Castelli Romani e completare quello di Malagrotta». Infatti, al mega-forno che vogliono fare ad Albano il Consiglio di Stato ha negato – come previsto dalla legge – i contributi pubblici Cip 6 che, in spregio della normativa, l’allora Presidente della Regione Piero Marrazzo aveva invece accordato. E questo è un problema enorme per il Coema.
«Ma l’ex Prefetto Sottile non ha competenze né poteri straordinari su questi aspetti» precisano i denuncianti, che pongono una serie di quesiti: «In che modo il Commissario Goffredo Sottile potrebbe essere utile a Cerroni nella “disperata ricerca” dei fondi pubblici necessari a costruire l’impianto di incenerimento dei Castelli Romani e ad ultimare quello di Malagrotta visto che non ha, in questo caso, competenze commissariali specifiche? In quale modo, allora, il Commissario Goffredo Sottile potrebbe “intercedere” presso il Governo Monti – o uno dei suoi Ministri – a tal fine? Come potrebbe il Commissario Goffredo Sottile riuscire ad “intercedere” presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e, di conseguenza, presso la Cassa Depositi e Prestiti? E in cosa dovrebbe consistere, inoltre, precisamente, questo “sostegno del Governo Monti”?». Secondo il Coordinamento No Inc, la lettera di Cerroni potrebbe configurare una serie di ipotesi di reato per una presunta «pressione indebita esercitata nei confronti di una Istituzione e Funzione Pubblica». Perciò i No Inc hanno denunciato Manlio Cerroni alle Procure della Repubblica di Roma e di Velletri. La denuncia è stata inoltrata anche alla Direzione investigativa antimafia, alla Commissione Parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, alla Corte dei Conti, alla Presidenza della Repubblica, alla Presidenza del Consiglio e alla Guardia di Finanza. L’atto è stato spedito anche al Co.La.Ri, il Consorzio che fa capo a Cerroni, «nella speranza che smentiscano, quanto prima – auspicano i No Inc – le parole del presidente del Co.La.Ri stesso Manlio Cerroni». Anche il nostro giornale sarà lieto di ospitare simili rettifiche. Di sicuro, senza fondi pubblici, l’inceneritore dei Castelli rischia di… andare in fumo.