PUNISCONO CHI SEGUE LA LEGGE
Sotto l’occhio vigile di Armando Cusani, presidente dell’Ato 4, hanno deciso: Aprilia, città disonesta e morosa, non merita più soldi e interventi su acquedotti e impianti idrici. A parte quelli strettamente finalizzati alla salvaguardia della salute pubblica. Una città di “appestati” dal morbo della morosità, dunque da punire. «Nessuno finora ha mai dimostrato che i 7.000 cittadini di Aprilia che pagano il servizio idrico al Comune sono morosi – rammenta De Monaco -, semmai possono dire che li ritengono loro debitori, ma non “morosi”. Questo è un marchio ingiustificato che ci affibbiano arbitrariamente, mettendoci nella classifica dei cattivi». La verità è che danno fastidio perché studiano le carte e fanno applicare la legge alla luce del sole. Una spina nel fianco per la lobby, un caso nazionale. «In centinaia di casi le sentenze dei giudici hanno stabilito e continuano a confermare che i cittadini di Aprilia che pagano l’acqua al Comune sono in regola – insiste il Comitato -, che non c’è debito da parte loro verso Acqualatina, visto che manca un regolare contratto con questa società».
I VERI MOROSI? MAI TROVATI
Non vogliamo né possiamo dire che ad Aprilia non ci siano i furbetti che non pagano l’acqua a nessuno. Ma nell’ambito idrico “servito” da Acqualatina ci sono complessivamente ben 50 milioni di euro di bollette non pagate, a cominciare dal capoluogo, dove quasi 4 utenti su 10 scroccano e risultano 14 milioni e 50mila euro evasi. Nella classifica della morosità vera, vale a dire di chi non paga a nessuno, ben 10 milioni e mezzo di euro non vengono pagati dagli utenti di Anzio, seguiti dai vicini di Nettuno con 5 milioni. Seguono Formia con 3 milioni di euro, Terracina con 2,7 e Cisterna con 2 e mezzo. Altra verità: la cronica approssimazione degli elenchi degli utenti. «Soltanto un anno fa abbiamo completato parzialmente tutto il sistema delle banche dati». Così ha spiegato Cusani ai Sindaci il 28 giugno. “Parzialmente tutto”: favoloso. In 9 anni, ancora non hanno censito tutti gli utenti.
I SINDACI GONFIA-TARIFFE
I Sindaci vogliono punire Aprilia perché loro, dicono, ci tengono alla legalità, all’onestà, all’equità. Loro che finora hanno approvato tariffe che non rispettano i parametri di legge e senza preoccuparsi delle verifiche su costi, reti e impianti imposte dalla normativa. «La tariffa reale media applicata all’utenza risulta dal 2003 ad oggi sempre maggiore di quella ammissibile per legge, con un surplus di ricavi a consuntivo per il gestore di 137 milioni e 709mila euro. Di fatto, costi e tariffa sono incontrollati», spiega l’ingegner Massimo De Simone del nuovo Comitato Acqua Bugia di Latina, che a fine giugno ha divulgato un approfondito dossier sull’argomento.
ANCHE”ˆCHI”ˆPAGA”ˆNON”ˆè AL”ˆSICURO
Con il loro voto, i Sindaci sulle bollette hanno caricato pure il costo annuale di un milione e 549mila euro, per un totale di quasi 9 milioni e 300mila euro fino all’anno scorso, che da contratto Acqualatina dovrebbe versare ai Comuni per l’uso degli impianti. Ma fino a tutto il 2011 non lo ha fatto. Muti i Sindaci “paladini dei cittadini”. Ora vogliono far collassare Aprilia perché non paga. È così che «l’espansione automaticamente l’hai bloccata, è chiaro? Non so se ho reso l’idea», ha sintetizzato Cusani davanti ai Sindaci. L’idea era stata già chiarita a tutti i primi di giugno, quando Acqualatina ha strozzato i rubinetti di un’intera città, Sezze. Un fatto di una gravità assurda. Roba da mandare l’esercito!