A Genzano in altri comuni dei Castelli Romani, si mobilitano studenti e docenti, che sono molto preoccupati per le modalità in cui dovranno tornare a scuola il 7 gennaio, cioè giovedì prossimo dopo domani. in una nota, il consiglio dei rappresentanti degli studenti per bocca del presidente Giordano Attenni, del quinto anno del liceo Vailati di Genzano viene detto: “Stiamo preparando un sit in di protesta, in modalità distanziata per la mattina del 7 ci sarà un gruppetto di studenti davanti ogni liceo del territorio dei Castelli ( hanno aderito in 8 licei di altri comuni limitrofi ) con uno striscione molto eloquente: “Scuola In Confusione-Futuro in Distruzione” . Le modalità di rientro a scuola, non sembrano soddisfare nemmeno i genitori e il corpo insegnanti. ” Sono disposizioni molto poco sensate, riprende Giordano Attenni, con poca attenzione alla nostra giovane età, che ha bisogno anche di socializzare, non solo di studiare. Inoltre abbiamo pochissimi spazi in molte delle nostre scuole, dove dovremmo passare gran parte delle nostre giornate, soprattutto per la percentuale dei ragazzi delle superiori che entreranno alle 10 ed usciranno alle 16. Tra l’altro con le entrate scaglionate, alle 8, una percentuale, e alle 10 un’altra percentuale, non siamo così sicuri, che ci saranno mezzi pubblici a sufficienza per evitare assembramenti al loro interno. E molti familiari non potranno per motivi di lavoro accompagnare i loro figli a scuola. Rischiamo l’annullamento della vita sociale, tra norme cervellotiche, lezioni spezzettate, orari prolungati e compiti a casa. Gli orari studiati e indicati sarebbero dalle 8 alle 14 per le terze, quarte e quinte e per il primo e il secondo, dalle 10 alle 16 almeno nella nostra scuola (Il liceo Vailati di Genzano). Difficoltà vengono riferite anche dai professori, per gli orari scombinati, visto che i docenti, hanno 6 giorni di lavoro ( con un giorno libero ) durante la settimana, con giorni alternati di lezione anche in altri comuni. Siamo favorevoli al rientro a scuola, ma consideriamo poco appropriate certe modalità imposte dal ministero dell’istruzione. Così come le percentuali di frequenza in aula, che saranno prima del 50% in presenza e 50% con didattica a distanza e poi via, via, dal 75% in presenza dal 16 gennaio e 25% di studenti a casa, con interscambio continuo. Per non parlare poi di coloro che faranno gli orari lunghi e dovranno pranzare in classe sui banchi di scuola, che troviamo poco sicuro dal punto di vista igienico sanitario. Per questo chiediamo un confronto diretto con le istituzioni scolastiche nazionali e regionali per dire come studenti la nostra sulle modalità di ritorno a scuola dopo 2 mesi di assenza dalle aule”. Oggi 5 gennaio dalle 11 alle 12.30 diretta con i delegati studenti del consiglio dei rappresentanti sul sito della radio www.radioliberatutti.it per sviluppare questo tema.
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