Riceviamo e pubblichiamo la Lettera aperta di genitori che si definiscono “con figli fragili dimenticati,dimenticati in tempi di Coronavirus dove in tanti, troppi, ad ogni livello, si ergono a garanti della salute e del sociale ma nel concreto si girano silenziosamente dall’altra parte”.
“Vogliamo condividere il nostro grido di allarme e solitudine – scrivono – il nostro bisogno di essere aiutati, non domani, ma oggi. Sono passati dieci giorni dalla prima denuncia pubblica sull’incredibile situazione che stiamo vivendo e nulla è cambiato, a nulla sono servite le dichiarazioni di intenti e solidarietà: attendiamo ancora risposte certe. Lo sappiamo bene con il sociale non si fa politica ed evidentemente la non comprensione e il mancato rispetto per le nostre problematiche sono lo specchio della nostra società e della considerazione di chi oggi governa ad ogni livello. Avete idea di quanto sono fondamentali per i nostri figli le terapie ed i contatti con gli educatori? Avete idea di cosa viviamo quotidianamente ed ancor di più in questo periodo di restrizioni?Le conseguenze saranno inevitabili, regressioni e aggravamenti degli stati di fragilità.
Noi genitori da soli non possiamo farcela, non possiamo essere la sola risposta. Le nostre storie e le nostre difficoltà, i nostri dolori ed i nostri sacrifici hanno un senso oggi per chi dovrebbe tutelarci?
I nostri figli hanno bisogno di riprendere le terapie interrotte e di relazionarsi con persone diverse da genitori e fratelli.
Siamo 28 famiglie, 28 famiglie che non possono farcela da sole e pretendiamo dalle istituzioni competenti solidarietà e sostegno.
Difficile per noi sobbarcarci di ulteriori spese, ancor di più in questa situazione precaria, non ci vergogniamo a dirlo, lo dobbiamo ai nostri figli. La nostra vita è costantemente basata sul bisogno, primo tra tutti il bisogno di essere considerati.
Facciamo un nuovo ed ultimo appello: il Centro Argos che si occupa sul nostro territorio della riabilitazione per bambini ed adolescenti con disturbi dello sviluppo neuromotorio, sensoriale, cognitivo e dell’apprendimento è ancora nell’impossibilità di assisterci per mancanza dei dovuti finanziamenti. Le nostre legittime aspettative sono state mortificate e il nostro territorio è stato privato di una indispensabile risorsa di lavoro e di assistenza socio-sanitaria. Chiediamo a tutti i cittadini comprensione e sostegno: aiutateci a diffondere il nostro doloroso grido di allarme. Se continueremo a leggere i vuoti comunicati dei detentori del potere senza avere risposte fattive ci mobiliteremo in tutti i modi consentiti per far valere i nostri diritti e tutelare la salute dei nostri figli”.
La lettera è firmata da tutte le famiglie cui è stato tagliato il servizio.
Si tratta di 28 famiglie di Nettuno
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