Vive con la moglie, la figlia e gli anziani genitori nel condominio in via Guido Rossa ad Aprilia di proprietà dell’Ater. Insomma, una casa popolare.
L’uomo si è rivolto a Il Caffè per segnalare una situazione spiacevole: «Stiamo perdendo anno dopo anno la nostra dignità. Viviamo un vero e proprio assalto indecoroso alla nostra persona da parte di chi dovrebbe invece tutelarla. Sono quarant’anni che mio padre e gli altri condomini pagano l’affitto regolarmente all’ente Ater e malgrado ciò siamo trattati come fantasmi, vittime dell’indifferenza più totale. Sono anni che, attraverso innumerevoli tentativi, cerchiamo di far notare la inagibilità dello stabile in cui viviamo e del pericolo che corriamo ogni giorno a fronte dei continui distacchi dell’intonaco che rischiano di colpire bambini e anziani. Inoltre nel nostro appartamento siamo soggetti a continue infiltrazioni di acqua che si infila dal terrazzo condominiale creando un disagio immenso a noi giovani, ma soprattutto a i miei genitori molto anziani e con diverse patologie a carico. Rischiamo di ammalarci più di altri, perché a causa delle infiltrazioni si crea un area malsana che ci rende più soggetti a infezioni respiratorie. Umidità, muffa, acqua ecc insomma non é più un appartamento dignitoso per persone che hanno una dignità, che hanno lavorato una vita intera, che hanno rispettato la legge e pagato le tasse come giusto che sia. L’Ater piana piano ci sta togliendo la gioia di vivere nella casa dove siamo nati cresciuti e invecchiati. Non è giusto! Non meritiamo questo».
Se l’Ater lo vorrà, forniremo i contatti di chi ci ha scritto (e che omettiamo per privacy) così da prendere in mano la situazione e intervenire per risolvere i problemi.