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LAVORI INTERROTTI PER SALVARE L’ANTICA VIA LATINA
Ad annunciare la scoperta del tratto di via Latina con orgoglio ed emozione la Sovrintendenza ai beni archeologici dell’area metropolitana di Roma. I lavori del cantiere sono stati temporaneamente interrotti e la zona transennata per tutelare il bene archeologico riemerso.
LA PAROLA ALL’ARCHEOLOGA
“Appartiene molto probabilmente all’antica via Latina” sostiene Gabriella Serio, archeologa della Soprintendenza per l’area metropolitana di Roma, nell’attribuire l’origine del tratto di strada basolata venuto alla luce, in perfetto stato di conservazione. Il ritrovamento merita infatti grandissima attenzione, pur se in una zona, quella dei Castelli, già ricca di evidenze archeologiche e storiche le cui scoperte si sono consolidate nel tempo.
RITROVATI ANCHE BLOCCHI DI PEPERINO GRIGIO-VERDE
“Il tratto – spiega la funzionaria – è costituito da una carreggiata di circa quattro metri e mezzo e presenta, sia a nord che a sud, dei cosiddetti vespai, un sistema utilizzato all’epoca per far defluire l’acqua”. “Lungo il lato sud – continua la Serio – sono stati inoltre ritrovati almeno due filari di blocchi di peperino grigio-verde, tipico dell’area dei Colli Albani, che saranno meglio indagati per comprenderne appieno l’utilizzo. È previsto anche un piccolo saggio nell’area a nord per appurare la stratigrafia al di sotto del piano stradale antico e individuare eventuali fasi precedenti”.
ANCORA EVIDENTI I SEGNI DEI CARRI SUL BASOLATO
Di certo, ha destato curiosità il fatto che sul basolato siano ancora presenti i solchi lasciati dalle ruote dei carri che, nel corso dei secoli, prima di entrare in disuso, ne hanno segnato il percorso. “Evidenti – conclude l’archeologa, alla luce di quanto emerso con il rinvenimento – sono anche i ‘rattoppi’ costituiti da scapoli di basalto di piccole dimensioni inseriti in tali solchi e il livellamento della carreggiata ottenuto con un sottile strato di malta”.
La via Latina, che nell’antichità attraversava il Lazio meridionale interno, con un percorso che da Roma, passando per la valle del Sacco e del Liri, arrivava fino al centro di Capua, costituiva anche il più importante asse di comunicazione tra il Lazio e la Campania. Il tratto riemerso in quest’occasione non appare diverso da altri già riportati alla luce in zone limitrofe, a conferma della ricchezza di vie di transito presenti in tutta l’area dei Castelli romani.