Lunedì 15 marzo varie associazioni e comitati cittadini si sono dati appuntamento sotto al Campidoglio per contrastare il progetto della giunta capitolina che, sotto il “falso slogan dell’housing sociale – così sostengono i promotori dell’iniziativa – sta diventando responsabile di una iniziativa priva di ogni attenzione alle problematiche urbanistiche, ambientali e sociali: la costruzione di un quartiere-ghetto (1.000 nuovi appartamenti) su via Cancelliera, un’area lontana e periferica del comune di Roma. Il Comune di Roma, invece di promuovere progetti di rigenerazione urbana e vera inclusione sociale per i cittadini in difficoltà, preferisce costruire nuove case in estrema periferia, aggravando problemi già importanti relativi al consumo di suolo, scarsità di risorse idriche, servizi sociali inesistenti e senza alcun rispetto della tradizione e storia antropologica di territori già oggetto di scempi urbanistici. In un simile contesto 4.000 nuovi cittadini saranno necessariamente “deportati”, perché privi dei servizi più essenziali, oltre che emarginati e impossibilitati a sperimentare una qualsiasi forma di vera inclusione sociale. Non si può rimanere inermi di fronte ad un tale scempio. Ricordiamo che tutta l’area del Vulcano laziale è sotto tutela (D.G.R. LAZIO N. 445 DEL 16 GIUGNO 2009) per la grave situazione delle falde idriche, oltre il 110% del limite. Rappresentanti di cittadini, comitati civici e associazioni ambientaliste saranno presenti lunedì 15 sotto il Campidoglio (nel pieno rispetto delle norme anti Covid) per chiedere agli amministratori del Comune di Roma di fermarsi e ripensare questo pericoloso progetto, siamo ancora in tempo! Chiediamo presenza e sostegno anche ai rappresentanti dei Comuni che confinano con S. Palomba, perché saranno soprattutto loro a doversi far carico delle tante difficoltà sociali ed ambientali che tale scellerato progetto potrebbe causare”.
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