Presidente, perché è stato necessario abbassare il limite di velocità?
«L’ordinanza è stata emessa considerato l’ammaloramento del manto stradale nel tratto interessato che risulta disconnesso in diversi punti per via delle radici dei pini. Una situazione che mette a repentaglio l’incolumità di chi si trova a transitare lungo la Litoranea senza gli opportuni avvisi, tra cui quello del limite di velocità, e penso soprattutto a coloro che la percorrono a bordo di moto e biciclette».
Così però quello che può sembrare è uno scarico di responsabilità verso chi riporta danni per le condizioni dell’asfalto.
«Tutt’altro. L’abbassamento della velocità consentita di fatto anticipa solo di qualche settimana l’avvio di lavori dedicati. Parliamo di interventi che verranno condotti in maniera congiunta con la regione e che interesseranno sia i pini, di competenza appunto della regione Lazio, sia la provincia per la sistemazione della strada. Le attività saranno articolate in tre fasi: si agirà prima sulle radici sottostanti il fondo stradale, poi verrà ristabilito l’asfalto ed infine, ma in maniera immediatamente successiva, la regione procederà alla potatura delle chiome degli alberi. Questo è necessario per bilanciare la chioma con la presa al terreno ed evitare l’effetto vela che è la causa principale della caduta. Contiamo di avviare i lavori a stretto giro, già nei mesi estivi, dopo l’approvazione del bilancio che ci permette di impegnare le somme del fondo pluriennale vincolato. L’investimento è di circa 700mila euro e verrà assegnato mediante bando di gara Mepa che evita lungaggini ed assicura i criteri di trasparenza e valutazione».
Non ritiene che prevedere lavori stradali sulla Litoranea nelle settimane estive possa congestionare la circolazione?
«I cantieri avranno lunghezza limitata e si procederà in maniera progressiva, con le lavorazioni che procederanno per tratti brevi; le potature invece, operazioni che richiedono ingombro e tempistiche maggiori rispetto alle asfaltature, avranno luogo al termine della stagione balneare. I disagi pertanto saranno contenuti».
La strada presentava carenze da anni, perché si interviene solo ora?
«Per ragioni finanziarie. Fino al 2018 i fondi messi a disposizione della provincia per i lavori sulle strade non permettevano interventi di questo tipo. Le somme risultavano talmente esigue che in alcuni casi non era possibile ipotizzare neanche la chiusura delle buche. Successivamente sono state stanziate risorse ad hoc che ci hanno permesso di prevedere investimenti importanti per le infrastrutture e la prova è lo stanziamento del 2021 da parte del Ministero delle infrastrutture e trasporti per la messa in sicurezza dei ponti in provincia di Latina pari ad 8milioni di euro. Questo è anche un segnale importante di attenzione per il patrimonio stradale ed infrastrutturale dopo decenni di incuria conclamata, nonostante le ingenti risorse finanziarie di cui godevano gli enti negli anni addietro. Negli ultimi anni abbiamo subito un’imponente razionalizzazione delle risorse, per certi aspetti anche condivisibile rispetto al passato ma dal 2014 al 2018 alla provincia sono stati assegnati 800mila euro annui per i circa 900 chilometri di rete stradale di competenza. Il mio predecessore presentò anche un esposto contro ignoti per evidenziare il difetto procedurale secondo cui alla provincia veniva conferita la responsabilità per danni a cose e persone derivanti dallo stato delle strade e ponti senza però che le venissero erogate opportune risorse».