Partendo da un fatto di cronaca, il terremoto del 2016 nel centro Italia (che distrusse Visso, Amatrice e Norcia), si torna indietro, agli antichi popoli che abitavano queste terre: così dall’Appennino si apre a raggiera il racconto storico-antropologico dell’Italia delle origini, un continuum letterario che ci lega indissolubilmente.
Il titolo fonde due rappresentazione del nostro Paese: l’Italia “cara a Dio” di Petrarca e “sacra agli Dei” come pensava Plinio il Vecchio, dove coesistono due mondi lontani, ma legati dalla passione e dalla bellezza. “Questo libro l’ho pensato per i miei studenti. Volevo che fosse al contempo ricco di informazioni sul nostro Paese, ma anche una piacevole lettura per stimolarli alla conoscenza. Raccontando l’Italia degli antichi mostro come, dietro l’abusivismo e il degrado di oggi, si celi un territorio magnifico” spiega Archimede. “I miei studenti hanno apprezzato questo libro anche perché parla anche dei Castelli Romani prima che si chiamassero così, di Alba Longa, del lago Albano. Anche mio figlio Vittorio ha voluto dare il suo contributo realizzando una copertina artistica per il libro”, racconta l’autore. Il viaggio poi prosegue a Roma, la Città eterna che ha sviluppato la sua grandezza in verticale, strato dopo strato, mito dopo mito, per poi passare in Campania, in Lucania, nel nord Italia. In queste pagine troviamo Ulisse, Enea, Circe, gli intellettuali del Gran Tour: l’Italia era ed è una terra promessa. Il messaggio di questo libro è chiaro: la vita attuale è collegata al mito, alla storia; basta solo conoscerla per riconoscerla tra i vicoli della Città, sulle sponde del Tevere, su quelle strade dove muoviamo i nostri passi.
Laura Alteri