«Ancora una volta occorre stigmatizzare come si voglia sacrificare terreno agricolo per nuove colate di cemento – spiega Del Vescovo –. Il Programma Integrato proposto, in variante al PRG, comporta un ulteriore grave consumo di suolo agricolo per una nuova struttura a fini commerciali assolutamente superflua e di nessuna utilità per la comunità cittadina, poiché la rete dei servizi commerciali tra Ariccia, Albano e comuni limitrofi è fin troppo sviluppata e presenta una concentrazione persino eccessiva lungo la via Nettunense, già sovrabbondante per soddisfare le esigenze del mercato: vi sono ben oltre 13 strutture commerciali nella zona».
E ancora: «L’aspetto più scandaloso, comunque, è l’esistenza a poca distanza di centri commerciali chiusi da anni perché andati in fallimento, come, ad esempio, il centro “I Colli” e quello della Porks house, passato in gestione alla Ingrande, anch’essa fallita. Pertanto, non solo non si utilizzano queste strutture abbandonate da anni, che appaiono ormai essere dei pachidermi di cemento inutili, come si direbbe che sia logico fare, ma, si va addirittura a consumare ulteriore suolo agricolo, deturpando le caratteristiche e la vocazione originaria del territorio e del paesaggio locale», chiosa il coordinatore di Italia Nostra Castelli Romani.
La variante in oggetto, infatti, che prevede la variazione di un’area da zona agricola a zona di “Centri commerciali e servizi privati”, non sarebbe stata «sostenuta da alcuna adeguata dimostrazione di interesse pubblico a sostegno dell’operazione». Sorge inoltre su area di pregio ambientale. «Occorre infine osservare che l’impatto dell’opera ricadrebbe anche sul comune di Ariccia il quale non risulta essere stato consultato, né tantomeno coinvolto nell’operazione. Vogliamo dunque sperare che il Consiglio comunale di Albano possa riconsiderare criticamente la proposta evitando un’altra colata di cemento, inutile oltreché perniciosa sotto molteplici punti di vista. Infine, occorre sottolineare la presa di posizione di numerosi operatori commerciali che avrebbero presentato istanza di opposizione a tale operazione del tutto inopportuna e pericolosa anche per la stabilità ed integrità stessa della rete commerciale attuale».