Il Comitato di autotutela e salvaguardia del territorio, Comitato “No PIC”, si è costituito a Nemi a ottobre. Il nome è l’acronimo di “No Programma Integrato Corsi”, poiché «il Comitato nasce in concomitanza con la necessità di opporsi al programma integrato proposto, in questa legislatura, dalla giunta Bertucci». Cosa prevede il progetto edilizio Corsi? «Il Programma integrato Corsi prevede la realizzazione di aree residenziali, parcheggi e strutture ricettive in località I Corsi per un volume complessivo di oltre 20mila mc. Nell’assemblea pubblica a dicembre, il Comitato, in seguito ad uno studio attento del Programma integrato presentato e dell’impatto negativo sul paesaggio e sull’equilibrio idrogeologico, valutate, con l’assistenza di esperti, tutte le possibili conseguenze negative che tale progetto potrebbe apportare al borgo di Nemi e al territorio circostante, ha espresso il suo assoluto dissenso a questa lottizzazione, impegnandosi in un’opera di sensibilizzazione della popolazione e delle istituzioni coinvolte. La cementificazione prevista dal Programma Integrato potrebbe rappresentare un pericolo consistente per l’insediamento a valle». Dal Parco dei Castelli è arrivato parere negativo al progetto. «Sì, in effetti il 12 dicembre scorso, su richiesta del Comune di Nemi, si è svolta la seconda conferenza dei servizi, convocata per esprimersi proprio sul suddetto Programma Integrato. Dalla conferenza sono emersi pareri negativi alla sua attuazione oltre che dall’Ente Parco, anche dall’assessorato all’urbanistica e dalla Direzione per i Beni Culturali e paesaggistici della Regione Lazio. Il Comitato No PIC, pur restando vigile e attento sulla questione, confida tendenzialmente nel senso di responsabilità dell’Amministrazione comunale e si augura che quest’ultima, tenendo conto degli importanti pareri negativi espressi, proceda al definitivo annullamento del suddetto Programma Integrato». Non solo progetto integrato Corsi, però. «Il Comitato è nato con una prospettiva di più ampio raggio, proponendosi come organo di monitoraggio e di salvaguardia di tutto il territorio nemese. Negli ultimi anni si è assistito a un progressivo deterioramento di alcuni importanti siti dell’area comunale: molti sentieri sono in abbandono, aree storiche come il romitorio di San Michele o il famigerato tempio di Diana non hanno alcuna valorizzazione; nella valle del lago aumentano i manufatti, per gran parte abusivi; il castello Ruspoli è ormai abbandonato, lasciato in balia di eventi atmosferici che potrebbero minarne la stabilità. E, infine, la struttura della nuova scuola che dà un’immagine di triste degrado. Il Comitato si propone come gruppo di lavoro che vuole porre attenzione sull’importanza del territorio e della sua integrità, sulla necessità di adottare politiche che non si limitino a rendere Nemi protagonista di un evento per qualche giorno, ma che lo valorizzino nel lungo periodo, per gli abitanti e per i turisti, con cognizione di causa e lungimiranza». Quali proposte nell’immediato? «Già da gennaio proponiamo un ciclo di conferenze su tematiche ambientali e problematiche socio-politiche ad esse interconnesse. L’obiettivo è che cittadini e amministrazioni concepiscano Nemi effettivamente come bene comune e che lavorino insieme alla sua tutela e al suo costante miglioramento».
15/01/2014