Il Natale appena trascorso, per i residenti di Lido delle Sirene e Cincinnato, è stato turbato da un incendio che ha visto andare in fiamme, proprio nella notte tra il 25 e il 26 dicembre, il magazzino del bungalow-ristorante sulla spiaggia dell’Hotel Succi. La causa, accidentale o dolosa, non è stata ancora accertata dai carabinieri della Compagnia di Anzio, intervenuti sul posto per le indagini di rito. La struttura ricettiva, peraltro, è già stata oggetto di attacchi incendiari negli scorsi anni. Il fuoco si è propagato, complice un vento teso di libeccio, ben oltre la struttura in legno che ospitava i magazzini e il bar.
È andata, infatti, distrutta anche una parte consistente della pensilina posta a copertura della scalinata, con cui dalla strada si raggiunge il ristorante, e della passerella all’ingresso del bungalow. La struttura in metallo con piloni su cui poggia il bungalow, tutto in legno, sembra aver evitato che le fiamme si propagassero con maggiore rapidità distruggendo completamente il ristorante, dando ai vigili del fuoco del distaccamento di Anzio la possibilità di domare le fiamme, scongiurando danni più ingenti. Il bungalow in questione, ricordiamolo, è e resta una delle strutture più obbrobriose e impattanti dal punto di vista sia estetico sia ambientale del litorale anziate, e più volte ne è stato chiesto l’abbattimento.
Lo scorso anno l’immagine del “Bungalow”, di proprietà della famiglia dell’ex-assessore alla cultura, sport e turismo di Anzio Umberto Succi, la cui struttura portante in metallo con piloni è da anni mangiata dalla ruggine e versa ora in stato di pesante degrado, ha acquisito notorietà nazionale. L’ecomostro nostrano, infatti, è stato inserito in una rassegna fotografica delle strutture ricettive costiere più brutte d’Italia. In questi giorni le indagini proseguono e intanto si sta mettendo mano, da parte della proprietà, ad una sommaria bonifica della porzione di falesia interessata dall’incendio. E passeggiando sulla battigia, da Marechiaro verso Tor Caldara, quel bungalow appare ancora più brutto e fuori luogo.