Come far tornare a Borgo Montello la spazzatura dei cittadini latinensi, contro la legge, anziché farli trattare da impianti a norma? Lo spiega il Sindaco Giovanni Di Giorgi intercettato dai carabinieri del Noe di Roma.
C’è anche il suo nome – non come indagato – nell’esplosiva inchiesta giudiziaria in cui sono indagate 21 persone, tra dirigenti regionali, manager e collaboratori del gruppo Cerroni, e politici. Inchiesta che ha portato agli arresti del Re dei rifiuti Manlio Cerroni con il suo braccio destro Francesco Rando e il suo numero due Bruno Landi, capo della Ecoambiente e della sua discarica a Borgo Montello nonché della Latina Ambiente.
Scrive il Giudice per indagini preliminari, Massimo Battistini: “Un rilevante interesse hanno suscitato alcune conversazioni intercorse tra Landi ed il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, avvenute subito dopo la firma di una delibera comunale che affidava alla concorrente RIDA Ambiente la gestione dei rifiuti raccolti nel comune di Latina. La scelta intrapresa dall’amministrazione del capoluogo pontino sembrava essere mal digerita da Landi che telefonicamente manifestava al primo cittadino il suo dissenso e le sue perplessità”. La Rida, società di Aprilia, era già finita nel mirino dei cerroniani perché aveva osato fare concorrenza alle discariche del gruppo Cerroni di Latina ed Albano, con impianti competitivi ed in regola (per davvero). “Assai singolare – aggiunge il Gip – appare l’atteggiamento del sindaco che, nel parlare con Landi, manifestava la volontà di voler ritirare la delibera lasciando intendere di non gradire il conferimento dei rifiuti alla RIDA AMBIENTE. Egli, secondo quanto emerso dalla lettura della conversazione, era stato costretto ad emanare l’atto in virtù di quanto imposto dalla normativa”. Ecco cosa si dicevano al telefono il raffinato, barocco Di Giorgi, e Bruno Landi in quel giugno 2012.
Di Giorgi: No, noi, come ti ha spiegato Fabrizio, abbiamo dovuto fare la, la delibera subito per quanto riguarda il discorso della RIDA
Landi: Eh ma allora di che discutiamo
Di Giorgi: eh no, di come uscirne fuori, perché è una cosa provvisoria oh
Landi: provvisoria che vuol dire?
Di Giorgi: che io voglio ritirare la delibera, capito?
Landi: Ma scusa, ma non è meglio che aspetti il tavolo tecnico e la approvi dopo che c’è stato il tavolo tecnico?
Di Giorgi: Eh no, perché io voglio andare in …(incom)…a ritirarla, in modo che …(incom)…come ti ha spiegato pure Fabrizio, noi a livello normativo abbiamo dovuta farla sta cosa qua obbligatoriamente, però io voglio fare il tavolo lunedi per ritirarla subito, io non voglio andare a conferire in RIDA
Landi: ho capito, quindi tu faresti un ritiro motivato?
Di Giorgi: E certo, io quello la voglio fare, così mi metto a posto
Landi: mi sembra però, mi sembra però un percorso molto arduo insomma
Di Giorgi: no
Landi: certamente è difficile che…
Di Giorgi: e no, se facciamo una cosa motivata la ritiriamo e stiamo a posto
Landi: mah, speriamo bene
Di Giorgi: ok
Landi: ti ripeto, non, ci avrai pensato, avrete pensato
Di Giorgi: no, no, … (incom)… questa maniera qua in modo che stiamo a posto tutti quanti
Landi: ho capito, ho capito, mi sembra però una cosa un po’ barocca eh
Di Giorgi: no, no, non è barocca perché il tavolo è fondamentale per uscirne fuori perché attualmente oggi non c’abbiamo una soluzione
Landi: ho capito, va bene
Di Giorgi: ok, ti abbraccio
15/01/2014