Si nascondeva nel complesso edilizio “Lido delle Salzare” di Tor san Lorenzo – come molto, troppo, spesso fanno tanti ricercati – la nomade trentasettenne arrestata dalla polizia di Anzio perché diventata l’incubo dei viaggiatori della linea A della metropolitana di Roma, che – forte di un’“esperienza” ultraventennale, iniziata quando ancora era minorenne – riusciva a borseggiare con destrezza, arrivando almeno a 15 passeggeri “alleggeriti” al giorno. Le sue fermate “preferite”, dove mettere a segno i suoi colpi, erano di solito quelle del centro cittadino, a ridosso della stazione Termini, dove riusciva ad approfittare della calca sui vagoni per sfilare il portafoglio agli ignari viaggiatori. Scovata a Tor San Lorenzo dagli agenti del commissariato di Polizia di Anzio e Nettuno, diretto da Mauro Baroni, la donna, una nomade di 37 anni, di origine bosniaca, è stata arrestata e condotta – per l’ennesima volta – nel carcere di Rebibbia, dove dovrà scontare un cumulo di pena di 7 anni e 9 mesi, dovuto a decine di condanne per furto, emesse dal tribunale di Roma. La donna, madre di 6 figli, si è giustificata con gli agenti che la stavano arrestando, spiegando che non aveva altro modo per sfamare i figli, tutti minorenni, ora affidati a una parente. Ben conosciuta dalle forze dell’ordine che, in più occasioni, ancora minorenne, l’avevano sorpresa a rubare affidandola a centri di prima accoglienza, la trentasettenne è stata individuata a seguito di indagini minuziose, complicate dal fatto che la donna, senza fissa dimora, aveva fornito quale ultimo domicilio un’abitazione fatiscente nella zona di Casello 45, a Nettuno, risultata disabitata. Infine, gli agenti del commissariato di Anzio l’hanno trovata a pochi passi dal malfamato complesso edilizio “Lido delle Salzare” di via Ancona, a Tor San Lorenzo e, dopo averne accertato l’identità, l‘hanno arrestata.
15/01/2014