Il personale del Dipartimento di salute mentale di Pomezia è carente e il centro rischia di chiudere. Per evitare di abbandonare mille e settecento pazienti, il primario del Dsm, Eduardo Ferri, a fine dicembre 2013 ha inviato una lettera urgente al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a cui chiede una deroga al blocco delle assunzioni. Ferri sollecita il reperimento di almeno due medici che possano affiancare i due psichiatri e lo psicologo impegnati a soddisfare le esigenze dei pazienti di Pomezia e Ardea. Gli specialisti spesso non riescono a garantire le emergenze e le richieste di intervento del pronto soccorso della clinica Sant’Anna della città. Insomma una situazione davvero grave e a farne le spese non sono solo i pazienti affetti da disturbi psichici, ma anche i familiari. Secondo Ferri, inoltre, l’ultimo progetto “Tutela della salute mentale” della Regione prevede un operatore ogni mille e cinquecento abitanti, mentre a Pomezia e Ardea attualmente il rapporto sarebbe molto al di sotto degli standard: 0,23 operatori per mille e cinquecento residenti. In pratica un medico ogni settemila cittadini. Il trend negativo sarebbe destinato a crescere sia per la mancanza di nuove assunzioni di medici, sia, soprattutto, per l’aumento dei disagi psicologici e psichici che negli ultimi anni, a causa della crisi e della perdita del posto di lavoro, hanno colpito una fascia sempre maggiore della popolazione. Il primario punta poi il dito contro la politica di spending review, che non farebbe risparmiare sulla spesa pubblica della sanità regionale. Per Ferri, infatti, la carenza di personale porta a seguire meno pazienti e di conseguenza aumenta la richiesta di ricoveri presso le strutture ospedaliere pubbliche o presso le case di cura private e convenzionate. Il primario ha fatto i conti e nella lettera ha spiegato al presidente Zingaretti che con il costo di un ricovero al mese la Regione riuscirebbe a pagare lo stipendio di due medici, assicurando inoltre un rapporto più diretto e continuo con i pazienti a cui verrebbe garantita la propria dignità. Il Dipartimento di salute mentale del distretto H 4 (Ardea e Pomezia) solo nel 2013 ha curato mille e settecento persone – con seicento nuovi casi – oltre ai trattamenti sanitari obbligatori – almeno 40 -, alle visite domiciliari e legali, alle attività di riabilitazione del Centro diurno e alle emergenze in costante aumento. Insomma un carico di lavoro affidato solo a tre specialisti che non riescono più a garantire cure adeguate.
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