E’ attivo da più di un mese, ma nemmeno i commercianti che hanno i loro negozi alla base di un’anonima palazzina di corso della Repubblica sapevano che i due appartamenti sopra i loro locali fossero stati adibiti a centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. In quegli appartamenti, da poco più di 30 giorni, ha aperto i battenti una struttura decentrata del centro La Pergola, nato da una lunga esperienza nel campo del sociale, iniziata nel 1992 con l’accoglienza presso la struttura di Cisterna di Latina (sede principale della cooperativa) di immigrati stranieri, per poi proseguire con l’organizzazione e la gestione di soggetti con patologie autistiche. Non è questo l’unico centro del genere che avvierà la propria attività in pieno centro visto che, a ridosso della circonvallazione nei pressi di piazza Santa Maria Goretti, pare che a breve un altro piano di una palazzina verrà adibito a centro di prima accoglienza, questa volta per adulti. Potrebbe essere questa una conseguenza dell’aumento degli arrivi in città non solo di minori (per la maggior parte di origine egiziana) ma anche dei tanti altri profughi che vengono dirottati qui dai centri di prima accoglienza del sud Italia, ormai stracolmi. Occorre comunque sottolineare come, almeno per ciò che concerne la sede di corso della Repubblica, nessun tipo di incidente sia stato segnalato dal momento della sua apertura se non qualche sporadica chiamata a carabinieri e polizia da parte di alcuni passanti che nel vedere entrare gruppetti di minori nell’androne del palazzo hanno sospettato ci fossero dei furti. A destare perplessità, soprattutto nei residenti, non è tanto l’esistenza del centro, quanto la sua apparente “segretezza”. Nessuno è stato informato della sua apertura (può ospitare fino a otto minori) né la sua presenza è in alcun modo segnalata (sul citofono, ad esempio, c’è una semplice striscia di carta bianca). Ma quanto costa, alle casse comunali, l’ospitalità di un singolo minore? Tanto, più di duemila euro al mese. A dirlo chiaramente, ad esempio, è la determinazione 807 del 25 maggio scorso del comune di Latina rubricata “Inserimento minori stranieri non accompagnati nella struttura denominata La casa dei ragazzi” ossia, come specificato all’interno del documento pubblicato sull’albo pretorio, proprio il centro che trova sede negli appartamenti (che peraltro esternamente non sembrano versare in ottime condizioni) di Corso della Repubblica. Ebbene, per due minori egiziani ospitati il comune prevede di spendere, quale retta prevista dalla cooperativa che gestisce il centro, 33.516 euro (comprensivi di iva al 5%) per un periodo che va dal 18 maggio (giorno in cui i giovani si sono presentati in questura) al 21 dicembre di quest’anno. Va da sè che basta dividere quella somma per sette mesi e poi dividerla per due (il numero dei ragazzi presi in considerazione) per avere come risultato 2.357 euro e svariati centesimi. Un impegno importante per le casse comunali: casse che non hanno trovato nel tempo soldi per garantire l’apertura nel periodo estivo del centro sant’Alessio dedicato ai non vedenti con pluridisabilità, o per l’erogazione dell’assegno per il sostegno all’affitto per le persone meno abbienti. Duemila euro al mese. Di sicuro molto di più di quanto una famiglia spenda in media per un figlio. E’ vero pure che la situazione di un minore italiano o straniero, non accompagnato da genitori, è un caso difficile da trattare, che richiede l’intervento di specializzati dall’elevata preparazione ed esperienza nel campo della psicologia e dell’educazione.
29/06/2016