Pazzesco ma vero, da 6 anni a questa parte migliaia di piccioni hanno occupato un appartamento al quarto piano di una palazzina in via Cori a Latina, impiantando stabilmente i loro nidi davanti agli occhi inorriditi dei vari condomini. Una scena davvero raccapricciante per chi passa di lì ed alza lo sguardo verso quel balcone coperto da una rete sporca di escrementi e divenuto ormai proprietà dei piccioni, i quali si appollaiano sulle ringhiere mostrando fieri e noncuranti la loro presenza. Secondo fonti certe, pare che da quando è venuto a mancare il proprietario, circa 6 anni fa, l’appartamento è stato lasciato in stato di abbandono dagli eredi e completamente alla mercé dei volatili che sono riusciti ad insediarsi dentro, formando i loro nidi; complice anche un incendio avvenuto in passato e che ha provocato delle fessure nelle tapparelle agevolando quindi il loro passaggio. Tanta la rabbia e il disagio dei condomini che subiscono l’indecenza di questo lurido scenario da troppo tempo e che non sanno più come difendersi da una situazione di indecenza estrema. L’unica misura presa ad oggi è stata l’introduzione di alcune reti da parte degli eredi, che non sembrano però aver risolto il problema. “Sono 6 anni che ho questo appartamento vuoto e abitato da centinaia di piccioni”- spiega una signora del palazzo-“ Passo le mie giornate a raccogliere escrementi sul davanzale o a sentire il loro verso fastidioso. Abbiamo fatto vari esposti agli organi competenti e reclami agli eredi ma loro continuano a fregarsene. Non sappiamo più cosa fare, siamo avviliti e preoccupati per la nostra salute”. Tempo fa la questione era stata trattata anche dall’assessore all’ambiente Roberto Lessio, il quale aveva spiegato la difficoltà del caso. Rispondendo ad un’interrogazione al Question Time sui piccioni in città, aveva spiegato che a Latina non c’è una situazione di emergenza piccioni, che si ha quando ci sono 300-400 piccioni a metro quadrato. Nella circostanza aveva però citato il difficile caso di via Cori, spiegando che l’amministrazione aveva in mente di adottare misure di prevenzione tramite ordinanza per l’introduzione di reti nei luoghi privati che non permettano ai volatili di introdursi e nidificare e diradare le chiome degli alberi per evitare la sosta notturna.
10/03/2017