Una lezione speciale non solo sul mondo del cinema e visto da dietro al set, ma anche su temi di stretta attualità, come la droga e il rapporto tra social e vita reale, trattati sempre usando le armi dell’ironia e con un sorriso sulle labbra. Il 20 marzo all’Istituto Rosselli, 180 ragazzi del triennio hanno preso parte ad una lezione davvero speciale, organizzata dalle docenti Maria Grazia Battaglia e Clizia Guerneri, con il contributo della preside dell’istituto Viviana Bombonati.
Ospite d’eccezione il regista Massimiliano Bruno, al cinema in questi giorni con “Beata Ignoranza”, che vanta tra gli interpreti gli attori Alessandro Gassman e Marco Giallini. La pellicola racconta due diversi modi di vedere il mondo e di rapportarsi con i giovani da parte di due professori di un istituto superiore. All’austerità e ai metodi tradizionali del prof interpretato da Marco Giallini si contrappone un approccio più moderno e gioviale al mondo dell’insegnamento da parte del prof social interpretato da Alessandro Gassman. Tra i due nasce una sorta di sfida all’ultimo click, in uno scambio di ruoli che rivisita schemi della commedia tradizionale in una chiave più moderna. Un tema leggero, non privo però di spunti di riflessione, in una realtà come quella moderna dove labili diventano i confini tra vita reale e vita virtuale, dove quest’ultima pare trasformarsi in un universo parallelo, che spesso comporta una crisi dei valori e dei modi comportamentali di un passato non lontano ma che sembra ormai irrecuperabile. Proprio da un post su facebook infatti, come spiegato dal regista Massimiliano Bruno, dagli sceneggiatori e dalla giovane attrice Teresa Romagnoli, che nel film incarna il personaggio di Nina, deriva lo spunto per la trama, sviluppata proprio portando in scena due diverse visioni del mondo e del rapporto con internet e social. “Da un lato- ha spiegato il regista- abbiamo una visione più positiva della società e dei mezzi comunicativi propri della realtà moderna, incarnati da Gassman; dall’altra invece i social sono visti come l’emblema del declino della società che attraverso un uso improprio dei mezzi comunicativi, mette in scena i peggiori istinti primordiali. Non abbiamo voluto dare un giudizio assoluto, ma abbiamo lasciato che tesi, antitesi e sintesi finale prendessero corpo in un racconto attuale, divertente ma non privo di spunti di riflessione”.
Ospite d’eccezione il regista Massimiliano Bruno, al cinema in questi giorni con “Beata Ignoranza”, che vanta tra gli interpreti gli attori Alessandro Gassman e Marco Giallini. La pellicola racconta due diversi modi di vedere il mondo e di rapportarsi con i giovani da parte di due professori di un istituto superiore. All’austerità e ai metodi tradizionali del prof interpretato da Marco Giallini si contrappone un approccio più moderno e gioviale al mondo dell’insegnamento da parte del prof social interpretato da Alessandro Gassman. Tra i due nasce una sorta di sfida all’ultimo click, in uno scambio di ruoli che rivisita schemi della commedia tradizionale in una chiave più moderna. Un tema leggero, non privo però di spunti di riflessione, in una realtà come quella moderna dove labili diventano i confini tra vita reale e vita virtuale, dove quest’ultima pare trasformarsi in un universo parallelo, che spesso comporta una crisi dei valori e dei modi comportamentali di un passato non lontano ma che sembra ormai irrecuperabile. Proprio da un post su facebook infatti, come spiegato dal regista Massimiliano Bruno, dagli sceneggiatori e dalla giovane attrice Teresa Romagnoli, che nel film incarna il personaggio di Nina, deriva lo spunto per la trama, sviluppata proprio portando in scena due diverse visioni del mondo e del rapporto con internet e social. “Da un lato- ha spiegato il regista- abbiamo una visione più positiva della società e dei mezzi comunicativi propri della realtà moderna, incarnati da Gassman; dall’altra invece i social sono visti come l’emblema del declino della società che attraverso un uso improprio dei mezzi comunicativi, mette in scena i peggiori istinti primordiali. Non abbiamo voluto dare un giudizio assoluto, ma abbiamo lasciato che tesi, antitesi e sintesi finale prendessero corpo in un racconto attuale, divertente ma non privo di spunti di riflessione”.
23/03/2017