Ritenuto coinvolto nella tragica rapina del 13 giugno scorso a Pisa, costata la vita al complice Simone Bernardi, l’apriliano Gabriele Kiflè, 31 anni, di Aprilia, è stato sottoposto a fermo. Secondo il sostituto procuratore toscano Paola Rizzo, Kiflè e Bernardi sarebbero stati gli autori materiali del colpo ai danni della gioielleria ottica “Ferretti” a Pisa. Sottoposti inoltre a fermo gli indagati Marco Carciati, 43 anni, di Pisa, che avrebbe fatto invece da palo, e Daniele Masi, 39 anni, di Pomezia, che avrebbe contribuito a pianificare l’azione criminale. Nello specifico, nella gioielleria del capoluogo toscano sarebbero entrati Bernardi con il volto travisato e Kiflè a volto scoperto, minacciando con una pistola la moglie del titolare dell’attività, per costringerla ad aprire la cassaforte e a consegnare loro oro e denaro. I due avrebbero poi esploso tre colpi all’indirizzo del titolare della gioielleria che, reagendo, ha colpito e ucciso Bernardi. Per Kiflè, difeso dall’avvocato Alessia Vita, è stato quindi disposto l’interrogatorio per rogatoria da parte del gip del Tribunale di Latina, Laura Matilde Campoli.
20/07/2017