Le persone finite sotto inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Roma dovranno rispondere a vario titolo dei reati di traffico illecito di rifiuti, fittizia intestazione di beni, autoriciclaggio e vari reati ambientali con l’aggravante dell’associazione a delinquere: quasi tutti hanno deciso di non dire una parola davanti al Gip.
Iannuzzi mette a confronto la scoperta della discarica con i numerosi roghi che hanno interessato siti di stoccaggio dei rifiuti.
Per questo il deputato del gruppo misto chiede “se il Governo non ritenga opportuno avviare accurate ispezioni nell’area, per il tramite del Comando dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente, al fine di poter stabilire quali siano, ad oggi, i livelli di inquinamento del sito e quale sia il livello di contaminazione delle falde acquifere sottostanti, nonché al fine di valutare se sia possibile inserire l’area nei Siti di interesse nazionale”; e “quali iniziative urgenti si intendano adottare in relazione ai fatti sopra descritti per tutelare la salute della popolazione coinvolta e garantire la salubrità dell’aria nella zona in questione”.