Purtroppo nel frattempo il proprietario è deceduto e la battaglia legale è stata portata avanti dagli eredi. Il Tar, che si è definitivamente pronunciato, ha fatto rilevare che anche “le espressioni utilizzate (rectius, verificate) dal notaio all’atto della stipula del rogito di compravendita, allorquando esse costituiscano, secondo la generale capacità di comprensione, formulazioni estremamente rassicuranti, per la parte acquirente, circa l’assenza di opere edilizie che meritino di essere sottoposte a procedure di sanatoria amministrativa”. Insomma l’uomo aveva acquistato con la sicurezza che era tutto in regola.
“Tali elementi – rileva il Giudice – tutti denotanti la evidente incolpevolezza del destinatario del provvedimento di ingiunzione nella realizzazione delle opere contestate come abusive, in assenza di relazioni tecniche depositate dall’amministrazione che dimostrino realtà diverse e che diano conto dello svolgimento di una siffatta indagine prima dell’adozione del provvedimento di demolizione”, hanno portato il Giudice ad annullare le ordinanze di demolizione di 20 anni fa.