Bario, cobalto e chissà quali altri veleni colorano l’acqua che scorre nel fosso Leschione, fondamentale per la tenuta idrogeologica di tutto il quartiere. Basta camminare per via delle Valli, nel popoloso quartiere Vallelata – facendo attenzione a non farsi investire dalle auto che sfrecciano incontrollate – per rendersi conto di come una zona nata come residenziale ed agricola si sia trasformata in un agglomerato industriale nel quale sono stati calpestati i più semplici criteri di vivibilità. Capannoni, ma anche abitazioni, costruite rosicchiando l’alveo del fosso – in un punto è stato addirittura spostato il letto – riducendone la portata e provocando allagamenti, come quello terribile del 10 settembre scorso. Case finite sotto un metro e mezzo d’acqua, centinaia di migliaia di euro di danni e nessun intervento successivo. «Ci sono problemi di pendenze, un depuratore praticamente fermo e nessun intervento di pulizia del canale, alle prossime piogge finiremo di nuovo sott’acqua», racconta un residente. Il fosso è inquinato, non lo dice solo il cattivo odore che si respira nella zona, ma anche i colori dell’acqua, a seconda dei giorni: dal bianco al giallo, fino al celeste e per finire il nero. Colpa di scarichi abusivi – o dello stesso depuratore di via Monti Cimini che forse non funziona a dovere – ma tanto nessuno controlla. «Ci sono denunce al Comune, ai carabinieri, all’Arpa e alla Asl, nessun intervento – spiega il Presidente del Comitato di Quartiere, Roberto Sicuro –. C’è un tratto di fognatura interrotta, il fungo che sospettiamo venga usato solo per le antenne. Chiediamo un tavolo con Acqualatina, Consorzio di Bonifica, Consorzio Industriale e Comune per risolvere i problemi». Vallelata è a pochi metri dal centro di Aprilia, ma divisa dalla linea ferroviaria che sembra insormontabile: per fare 200 metri in linea d’aria bisogna percorrere 3 km tra Pontina e Nettunense, due delle strade più pericolose d’Italia. Eppure la soluzione è a portata di mano: basterebbe utilizzare un sottopasso carrabile già esistente – ma su una proprietà privata – per collegare il quartiere alla città. «Comprai qui casa negli anni ’70 perché c’era il progetto di un ponte di collegamento col centro, non se ne è saputo più nulla», ricorda Mario Sanna, sardo, ex olimpionico di Boxe che ha eletto Aprilia come sua residenza.
Tra gli altri problemi evidenziati: l’inquinamento acustico della pista di kart, quello olfattivo dell’azienda che smaltisce rifiuti animali l’arrivo, a breve, di una fabbrica di asfalto, bloccata in extremis in questi giorni grazie al sit in spontaneo di una quarantina di residenti. L’Amministrazione comunale ha sospeso l’ok all’inizio dei lavori da parte del privato in quanto l’autorizzazione risultava scaduta da un anno..
«L’Amministrazione si dimentica che anche questa è Aprilia – prosegue il Presidente Sicuro – eppure nella Giunta siedono due assessori di questa zona. Invece di essere avvantaggiati, siamo stati penalizzati».
Tra gli altri problemi evidenziati: l’inquinamento acustico della pista di kart, quello olfattivo dell’azienda che smaltisce rifiuti animali l’arrivo, a breve, di una fabbrica di asfalto, bloccata in extremis in questi giorni grazie al sit in spontaneo di una quarantina di residenti. L’Amministrazione comunale ha sospeso l’ok all’inizio dei lavori da parte del privato in quanto l’autorizzazione risultava scaduta da un anno..
«L’Amministrazione si dimentica che anche questa è Aprilia – prosegue il Presidente Sicuro – eppure nella Giunta siedono due assessori di questa zona. Invece di essere avvantaggiati, siamo stati penalizzati».
26/10/2017