Il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato ha effettuato una verifica negli uffici comunali di San Felice Circeo ed ha fatto emergere quasi mezzo milione di euro di indennità e premi non dovuti corrisposti negli anni precedenti al personale dipendente del Comune. Da qui sono scattate le richieste di rimborso delle somme contestate: a riceverle una settantina di dipendenti comunali. Un default dovuto, secondo quanto riportato dall’amministrazione Petrucci, da una gestione del personale superiore alle necessità.
Il segretario generale dell’ente Francesco Zeoli mette in mora il personale per la restituzione degli emolumenti non dovuti che vanno da un importo di 180 euro a 20mila euro. I destinatari delle richieste di rimborso però non sono rimasti a guardare ma hanno inviato le diffide a sindaco, segretario generale e consiglieri, dal procedere a qualsiasi tentativo di recupero delle somme oggetto dell’intimata ed illegittima – a loro dire – messa in mora.
Il segretario Zeoli ha spiegato che la richiesta del rimborso delle somme non dovute scaturisce da una direttiva della giunta comunale “in esecuzione delle richieste avanzate in sede di verifica contabile dal competente Servizio ispettivo della Ragioneria Generale dello Stato”. Zeoli ricorda che le Regioni e gli enti locali che non hanno rispettato i vincoli finanziari posti alla contrattazione collettiva integrativa sono obbligati a recuperare integralmente, dal personale dirigenziale e non dirigenziale, le somme indebitamente erogate mediante il graduale riassorbimento delle stesse, con quote annuali e per un numero massimo di annualità corrispondente a quelle in cui si è verificato il superamento di tali vincoli”. Di conseguenza sembrerebbe che non potranno essere accolte le “opposizioni” in Comune, ma dovranno essere rivolte direttamente alla Corte dei Conti.