Vecchi e nuovi debiti
Solo il passivo accumulato da ‘mamma’ Albafor spa è pari a 7,3 milioni di euro. Si tratta principalmente di ‘vecchie’ insolvenze con il fisco: tasse, imposte, tributi, contributi previdenziali e assistenziali, ma anche assicurazioni di invalidità civile, vecchiaia e infortuni sul lavoro mai onorati. A tale somma va aggiunto poi il passivo accumulato dall’erede di Albafor, Formalba srl, nata nel 2014 da un accordo tra Regione e Comune di Albano, pari a 4 milioni di euro: 2 milioni e 12mila euro con l’Agenzia delle Entrate per debiti contratti con il Fisco e quasi 2 milioni di euro con l’Inps. Infine vi sono le 8 mensilità ancora non corrisposte ai dipendenti (da settembre 2016 a maggio 2017 incluso) pari a circa 4 milioni di euro.
La lista dei creditori
Nella scottante ‘lista nera’ dei debiti di Albafor figurano Equitalia per quasi 4 milioni di euro, la Banca Popolare dell’Emilia Romagna per 2 milioni e 440mila euro, la Banca Toniolo di Genzano per poco meno di 500mila euro, ex dipendenti e dirigenti dell’azienda per circa 180mila euro, Telecom Italia per 46mila euro, i Comuni di Colleferro e Valmontone per poco più di 5mila euro, l’Enea (Ente Nazionale Energia e Ambiente) per 4 mila euro e la Camera di Commercio per 3mila euro.
Vi sono soldi nelle casse di Albafor/Formalba?
Nei prossimi 4 mesi, ovvero entro il 19 agosto, il curatore fallimentare Marco Resta dovrà depositare in Tribunale “un prospetto delle somme disponibili (nelle casse societarie, ndr)”, così prevede la legge. Una nuova relazione che accerti la liquidità presente nelle casse della società ed un programma di massima di ripartizione di tali somme tra i 23 creditori. Tale relazione dovrà essere approvata dal Tribunale nel corso di una nuova udienza nel corso della quale saranno convocati di nuovo tutti i creditori e che dovrà tenersi entro i 15 giorni successivi, ovvero il 4 settembre.
Il processo penale
Il 19 settembre presso il Tribunale di Velletri si terrà invece la prossima udienza del processo penale Albafor in cui sono co-imputati Nicola Marini, sindaco di Albano, Maurizio Sementilli, vicesindaco, Marco Mattei ex sindaco, Mariella Sabadini, dirigente dell’Ufficio Legale comunale, Mario Rapisardi, ex Assessore alla Pubblica Istruzione della prima giunta Marini e Roberto De Vitalini, imprenditore. Sono tutti accusati, a vario titolo, di aver trasformato Albafor-Formalba in un carrozzone pubblico appesantito dall’assunzione di amici, parenti e collaboratori politici e di aver ‘pilotato’ appalti e appaltini a favore di aziende ‘amiche’.
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L’anno scolastico 2016/2017 rischia di essere l’ultimo della storia di Albafor-Formalba
Nuvole scure si addensano su Formalba, l’Istituto scolastico di formazione professionale del Comune di Albano. Non si tratta solo del fumo proveniente dall’incendio dell’impianto a rifiuti di Pomezia, ma del futuro stesso della municipalizzata albanense che si profila sempre più incerto e oscuro. Venerdì mattina 5 maggio, nel piazzale antistante la sede di Cecchina di Albano, si è tenuta una incandescente assemblea pubblica convocata da CGIL, CISL, UIL e SGB. Presenti all’incontro i sindacalisti regionali Mara Sbragaglia per la CGIL e Barbara Battista per SGB, assenti Giuliano Torcolini della CISL e Francesco Martello della UIL che hanno delegato a rappresentarli alcuni RSU aziendali. Nessuno tra i sindacalisti e i lavoratori pensa che Formalba possa davvero ancora salvarsi. In estrema sintesi, è quanto è emerso nel corso del lungo e teso faccia a faccia tra i sindacalisti regionali e i lavoratori di Formalba. L’obiettivo comune per tutti costoro è di provare a salvare il salvabile: i 160 lavoratori, le 7 sedi, i corsi e, infine, ottenere gli 8 stipendi arretrati, da settembre 2016 a maggio 2017 (inclusi). I sindacati regionali e i lavoratori hanno proclamato un’altra settimana di sciopero generale e indetto un sit-in sotto la presidenza della Regione Lazio in programma per l’11 maggio. Molto dura in particolare la presa di posizione dei sindacati e dei lavoratori contro il curatore fallimentare Marco Resta che nei mesi scorsi aveva pre-annunciato un bando pubblico per la messa in vendita della società che non ha ancora avuto luogo. Alcuni lavoratori, infine, accusano senza mezzi termini la dirigenza societaria e l’amministrazione comunale di aver portato alla rovina due società pubbliche, prima Albafor e poi Formalba, senza nemmeno provare ad adottare un piano di rilancio aziendale serio e credibile. L’anno scolastico 2016/2017 sarà l’ultimo della storia dell’Istituto scolastico del Comune di Albano o a settembre riprenderanno le lezioni? Entro qualche mese, probabilmente, lo sapremo.