GROTTAFERRATA
Al Touschek di Grottaferrata, dopo le lezioni nelle aule ghiacciaia di lunedì, ieri, centinaia di studenti si sono rifiutati di fare il bis disertando in massa l’istituto scientifico messo ko dalla rottura delle caldaie. La prima è stata riparata in tarda mattinata mentre la seconda dovrebbe essere stata rimessa in funzione nel pomeriggio, anche se, solo oggi, alla prova del nove, con gli studenti in classe, si saprà se effettivamente le lezioni potranno essere seguite in un ambiente confortevole e ben riscaldato. Dai centri del Tuscolo a Velletri passando per Albano, Ariccia e Genzano, il diritto allo studio è stato negato in molti altri istituti scolastici, molti dei quali molto grandi e quindi con un ambiente gelato e difficile da riscaldare con le temperature di questi giorni.
ALBANO
Ad Albano gli studenti del liceo classico Ugo Foscolo e quelli dell’istituto tecnico Garrone sono stati costretti ad allontanarsi dalle scuole per il mancato funzionamento ottimale dei termosifoni. Insieme ad altri studenti provenienti anche dalle scuole di Ariccia e di Genzano si sono riversati in un improvvisato e rabbioso flash-mob sotto la sede del Comune di Albano occupando piazza della Costituente mentre i rappresentanti degli studenti venivano ricevuti dall’amministrazione comunale che comunque spiegava come la manutenzione degli istituti superiori sia di competenza esclusiva dell’ex Provincia di Roma, adesso Città Metropolitana di Roma Capitale.
ARICCIA
Temperature da freezer anche al liceo linguistico James Joyce di Ariccia dove alle 7,30 del mattino testimoniavano ieri vari operatori- i termosifoni erano appena tiepidi. Nulla a che vedere con caloriferi accesi già dalle 4 del mattino, così come era stato richiesto e concordato con gli appositi uffici addetti alle scuole superiori della Città metropolitana. Al Joyce, peraltro, già da novembre gli studenti lamentavano con tanto di ripetute e accalorate, queste sì, assemblee di classe e finanche d’istituto- lo scarso riscaldamento delle aule ma, per usare il concetto espresso ieri da diversi operatori scolastici degli istituti castellani «sembra che tra gli uffici preposti dell’ex Provincia e le realtà scolastiche ci sia uno scollamento decisamente marcato».
Già a dicembre, ad esempio, aggiungono al liceo Joyce di Ariccia abbiamo fatto notare che l’istituto è aperto per varie attività fino alle 18 mentre i riscaldamenti vengono spenti alle 13 come se qualcuno pensasse che la scuola chiuda nel primissimo pomeriggio. Così circa mille studenti sono tornati a casa e sono previste ora assemblee di istituto fiume per cercare di risolvere il problema.
GENZANO
Aule deserte, tra gli altri, anche all’istituto tecnico Pertini di Genzano da dove centinaia di studenti si sono allontanati polemicamente per i disservizi legati al mancato funzionamento dell’impianto calorifero. Al riavvio delle elezioni per il 2017 quindi, molte scuole saranno ancora impegnate in attività non propriamente didattiche: previste numerose assemblee straordinarie d’Istituto mentre, ieri, in serata, sembrava rientrare l’annunciata marcia sulla Capitale (già confermata sui social da centinaia di studenti nell’arco della giornata) che avrebbe dovuto far radunare moltissimi degli studenti coinvolti dai disservizi di questi giorni sotto la sede della Città Metropolitana in viale Ribotta all’Eur. Se il problema persisterà anche nei prossimi giorni giuravano in serata diversi rappresentanti d’Istituto degli studenti- probabile che il maxi raduno sotto le finestre dell’ex Provincia venga fissato però già per la fine della settimana.
FRASCATI
Si sono astenuti di entrare a scuola nei giorni scorsi anche gli oltre mille studenti della succursale del Cicerone e del Buonarroti di via Consalvi, per le aule fredde e la scarsità di caldo emanato dai termosifoni nelle grosse aule. Situazione ancora di agitazione da parte dei consigli e rappresentanti di classe.
VELLETRI
Ancora problemi per il gelo anche a Velletri . Alla ribalta ancora scuole fredde, mentre non mancano problemi dovuti al ghiaccio che crea difficoltà alla circolazione stradale, a condutture e serbatoi idrici. Tra i disagi avvertiti nelle scuole, ieri si è avuto quello all’interno del liceo Mancinelli e Falconi. Dopo due giorni dal rientro dalle vacanze, nelle aule su di un piano dell’edificio è stata registrata una temperatura non superiore ai 15 gradi, rimanendo, secondo gli studenti, anche al di sotto dei 10. Comunque sia, una gradazione che secondo gli alunni non consentiva una giusta concentrazione per partecipare alle lezioni nelle aule gelate. Così, è stata messa in atto una sorta di protesta, che ha coinvolto tutti gli studenti, per solidarietà, anche le classi che invece potevano godere di una temperatura accettabile. Gli alunni si sono astenuti dallo stare in classe e sono rimasti nei corridoi dei diversi piani in piedi e seduti in terra. «Ci rifiutiamo di seguire le lezioni – hanno dichiarato gli studenti, pronti decisamente a confermare l’azione se le cose non miglioreranno – in un ambiente non idoneo, con temperature ben al di sotto dei 18 gradi previsti dalla legge». Il fenomeno che sta coinvolgendo tutti i centri dei Castelli Romani è quello dovuto allo scoppio di tubature idriche ed anche di contatori, per cui non si arrestano perdite anche copiose d’acqua che si riversano sulle strade rendendo pericolosa la circolazione. Tecnici e operai sono impegnati per eliminare i guasti. Solo a Velletri, secondo i dati del comando di polizia locale, sono stati sparsi fino a ieri oltre 120 quintali di sale. Stessa operazione a Rocca di Papa (dove è scoppiato anche un serbatoio di acqua in un parcheggio del centro), Ariccia, Rocca Priora, Frascati, Genzano e in molti altri comuni del territorio. Ad oggi la situazione permane sostanzialmente la stessa, con migliaia di ragazzi non entrati a scuola, negli istituti superiori, ad Albano, Genzano, Ariccia, Frascati, Grottaferrata, Velletri e in altri comuni dei Castelli Romani. L.S.