Il pane fresco veniva prodotto in un locale carente rispetto agli standard igienico-sanitari richiesti dalla normativa: gli ispettori che hanno effettuato il controllo nell’esercizio commerciale – i quali però tengono le bocche cucite sull’intera vicenda – avrebbero trovato pareti annerite e parte dell’intonaco danneggiato dalle infiltrazioni d’acqua. Fattori questi che però non hanno comportato la chiusura del locale, perché ritenuti comunque non nocivi per il ciclo di produzione. C’era però un altro problema: il furgone usato per la distribuzione dei prodotti da forno ai vari clienti.
Il grosso mezzo, infatti, sarebbe risultato non idoneo al trasporto di generi alimentari. Sarebbe risultato privo dell’autorizzazione della Asl prevista per legge ed il suo vano interno sarebbe stato trovato in pessime condizioni. Per tutti questi motivi la proprietaria dell’attività commerciale, una 40 enne del luogo, è stata deferita e rischia fino a duemila euro in sanzioni amministrative.