Sono organismi fondamentali per la vita amministrativa di un comune, a Latina da qualche mese vanno puntualmente deserte. E l’immobilismo esasperante in cui versa la nostra amministrazione dipende anche dai lavori fermi in sede di commissioni consiliari. Perché se mancano dirigenti ed assessori alle sedute convocate queste stesse sedute durano il tempo di registrare la loro assenza, spesso ingiustificata, dopodiché vengono sciolte. Senza che si sia discusso in merito a problemi e idee che riguardano la città e quanti la abitano, senza il necessario confronto propedeutico a decisioni da sottoporre all’attenzione del consiglio comunale, senza fare nulla di quanto spetta per statuto ai partecipanti in audizione. Eppure la presenza dei dirigenti alle riunioni di commissione è un obbligo amministrativo e professionale. C’è una nota da protocollare a ricordarlo, fatta presente a tutti gli amministratori anche dal segretario generale del Comune: è la n. 12046 del 20 settembre 2013 in cui si legge che la partecipazione dei dirigenti alle sedute «costituisce compito espressamente previsto dagli articoli 22 e 48 dello statuto comunale, necessario a garantire il corretto e proficuo svolgimento dei lavori delle commissioni consiliari». Quei dirigenti e assessori che puntualmente non si presentano agli appuntamenti in calendario li paghiamo noi. Profumatamente. Circa 80 euro a presenza per ogni consigliere membro della commissione. E molti degli assenti nemmeno si preoccupano di giustificare la loro mancata presenza nè di delegare un sostituto che faccia le loro veci e consenta all’organo consiliare di lavorare, in violazione dello statuto comunale e dimostrando di non avere alcun senso del dovere. E i presidenti delle commissioni, che fanno? Potrebbero segnalare le assenze ingiustificate all’Oiv (Organismo Indipendente di Valutazione), invece no. Si comportano con indulgenza, chi rassegnato, chi complice. Evidentemente garantire il funzionamento dell’ente ed evitare spreco di denaro pubblico interessa a pochi. Non più di quattro mesi fa Omar Sarubbo, da presidente della commissione trasparenza, aveva invitato i suoi colleghi ai vertici delle altre commissioni a rivolgersi all’Oiv, ma l’invito è caduto nel vuoto. Ora è proprio Sarubbo a chiedere un cambio di marcia, un rispetto più rigido delle regole e che tali assenze non restino impunite. Il consigliere del Pd si dice pronto a denunciare personalmente all’Oiv casi di mancata partecipazione alle sedute da parte dei dirigenti e rivolge un appello al sindaco di Latina perché «non nasconda la testa sotto la sabbia come fosse uno struzzo, ma si impegni ad aprire una nuova stagione fatta di trasparenza, valutazione delle performance e responsabilità».
21/02/2014