Nemmeno la pandemia globale da Covid-19 riesce a fermare l’entusiasmo e l’energia di associazioni, comitati territoriali e liberi cittadini di Albano, Ariccia, Ardea e Pomezia, pronti ad ostacolare con tutte le loro forze il riavvio della discarica di Albano-Roncigliano e la costruzione del ‘bio’gas da 120mila tonnellate all’anno di pattume, uno dei più grandi d’Europa. La loro battaglia a sostegno di una gestione del ciclo dei rifiuti rispettosa della salute umana e dell’ambiente procede non più solo a colpi di carte bollate – osservazioni tecniche in Regione Lazio, ricorsi al Tar del Lazio, denunce penali alle Procure di Roma, Velletri e Latina, etc – ma anche con una video-assemblea pubblica che si terrà in modalità telematica, nel rispetto delle norme anti-Covid, che si svolgerà sabato 13 febbraio alle ore 15,00 e che verrà trasmessa in diretta sulle pagine Facebook degli stessi promotori: Italia Nostra (sezione Castelli Romani), Latium Vetus di Pomezia, Salute e Ambiente di Albano-Cancelliera, A.I.C.- Associazione Italiana Compostaggio e Pontinia Ecologia e Territorio di Latina.
Dibattito pubblico che si terrà per analizzare nel dettaglio il ‘sistema’ di gestione del pattume urbano degli otto comuni dei Castelli Romani più Ardea e Pomezia, ossia dei 10 municipi ex storici-utenti e clienti dell’immondezzaio di proprietà del Gruppo riconducibile al magnate dei rifiuti Manlio Cerroni e dei suoi attuali affittuari (società Colle Verde srl): Albano, Ariccia, Genzano, Marino, Castel Gandolfo, Rocca di Papa, Nemi, Lanuvio, Ardea e Pomezia.
Le associazioni e comitati promotori hanno invitato a partecipare al faccia a faccia anche tutti i sindaci dei 10 comuni coinvolti, oltre agli assessori e/o loro delegati nel settore rifiuti, in modo particolare quelli di Albano, Ariccia, Ardea e Pomezia, ossia coloro che sono stati invitati dalla Regione Lazio ad esprimere entro il prossimo 15 febbraio un parere tecnico-amministrativo sul riavvio della discarica, oltre ai dirigenti della Asl Roma 6.