Tanti anche i sindaci presenti: certamente il ‘padrone di casa’, Alberto De Angelis; insieme a lui il sindaco di Ariccia, Gianluca Staccoli, il sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, il primo cittadino di Marino, Stefano Cecchi; poi ancora Pomezia, Veronica Felici, etc. Lo ricordiamo.
L’inceneritore di Roma appesterebbe i Castelli Romani, Ardea e Pomezia
L’inceneritore di Roma sarebbe molto grande, brucerebbe difatti 600mila tonnellate annue di spazzatura, una quantità superiore alle stesse necessità della Capitale. La città eterna sarebbe ‘costretta’ quindi a comprare spazzatura da altre città e regioni per saturare le necessità di un impianto industriale così grande. Inoltre, l’impianto sorgerebbe non a Roma-città, ma a ridosso della ultra-quarantennale discarica di Albano Laziale, ai piedi dei Castelli Romani, su cui ‘sputerebbe’ tutti i suoi fumi tossici e nocivi.
Rovinando le prerogative ambientali, paesaggistiche e soprattutto turistiche dell’area di Roma-sud nota per le fragoline di Nemi, la villa dei Papi del Vaticano a Castel Gandolfo, la porchetta di Ariccia, il pane di Genzano e Lariano, il vino di Marino e Velletri, le meraviglie archeologiche di Albano e infine i laghi di Nemi e Albano di Castel Gandolfo, tra l’altro già in fortissima sofferenza idrica. La canna fumaria appesterebbe anche i due comuni di Pomezia ed Ardea, situati poco distanti dal terreno prescelto dal sindaco di Roma PD Roberto Gualtieri. Tra i vari commenti pubblicati dopo l’incontro, uno ci ha colpito in modo particolare, ossia quello pubblicato da Paolo Gasperini, presidente del Consiglio comunale di Castel Gandolfo.
I Castelli Romani, tra interessi economici e politici
“Oggi – scrive Paolo Gasperini – abbiamo ospitato a Castel Gandolfo (grazie ai padri Salesiani) un interessantissimo incontro. Erano presenti sindaci di tutti i colori politici oltre a rappresentanti regionali di centro sinistra e 5S e rappresentanti nazionali di CDX (capitanati dal vicepresidente della Camera Rampelli) e dei Verdi. La sintesi.
Il cerino in mano a Gualtieri ed al PD
È chiaro che il CDX vuole lasciare in mano il cerino a Gualtieri e puntare sul suo fallimento per prendersi Roma. Il centro sinistra non ha la forza di sfiduciare il suo Sindaco e si eclissa.
Il futuro dei Castelli Romani diventa una scommessa
Così il nostro territorio diventa una scommessa dove sé va bene non vedrà l’inceneritore e sarà governato dal CDX e sé andrà male vedrà l’inceneritore e sarà governato sempre dal CDX”.
La carovana no inc fa tappa a Castel Gandolfo
Dopo Albano-Cecchina, con una partecipata assemblea pubblica, poi Pomezia con l’incontro sotto la sede del municipio in piazza Indipendenza, e ora Castel Gandolfo, torna oggi sabato 24 febbraio di di nuovo ad Albano la protesta contro l’impianto, con un corteo che da Albano arriverà fino ad Ariccia, nella centralissima piazza di Corte (per leggere la notizia, clicca qui).
Interessi economici e politici dietro l’inceneritore di Roma: la carovana no inc fa tappa a Castel Gandolfo.
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