Durante l’ultima puntata di ‘Chi l’ha visto?’ il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta – peraltro di Velletri – ha annunciato un’inchiesta parlamentare per fare chiarezza sul caso Cervia. Il Ministro, per l’occasione, ha ricevuto Marisa Gentile, moglie di Davide Cervia, alla quale ha anche consegnato un euro simbolico come condanna per la giustizia italiana che non è stata in grado di fare luce sul caso. «Vorrei promuovere un’inchiesta parlamentare – ha dichiarato il Ministro Trenta – la famiglia ha lavorato tanto, ci sono molte informazioni che non sono mai state messe insieme. Non penso di aver avuto alcun merito particolare, se non quello di riconoscere il diritto alla verità di una famiglia che ha vissuto momenti difficilissimi. Lo Stato deve saper ammettere i propri errori».
«Questo euro per noi ha un grandissimo valore morale, ci ricompensa in parte di tutte le battaglia, le fatiche e le paure di questi 28 anni – ha risposto Marisa Gentile – noi non ci fermiamo, è una questione vitale, no possiamo rinunciare a sapere che cosa è successo a Davide».
LE IPOTESI DEL RAPIMENTO
Dopo la sua scomparsa il 12 settembre del 1990 si fa subito largo l’ipotesi del rapimento, supportata da alcuni testimoni che avrebbero assistito al sequestro. Quattro mesi dopo la sua sparizione si registra una prenotazione a nome ‘Cervia’ sul volo da Parigi per Il Cairo acquistato dal Ministero degli Esteri francese. Un anno dopo la scomparsa viene ritrovata la sua auto, sul sedile posteriore ci sono ancora i fiori che avrebbe voluto portare alla moglie, una prova che allontana maggiormente l’ipotesi della sparizione volontaria. Nello stesso periodo la famiglia riceve l’offerta di un miliardo di lire per tacere sulla vicenda. Si susseguono poi lettere anonime e anche una telefonata (nel 1997) nella quale si sente la voce di Davide Cervia mentre lavora, ma si suppone che fosse una registrazione. Il 5 aprile del 2000 la Procura Generale presso la Corte di Appello di Roma ha archiviato il fascicolo per l’impossibilità di trovare i colpevoli. L’ipotesi sostenuta dalla famiglia è quella di un rapimento proprio per via delle specifiche conoscenze tecniche in ambito bellico.