Alle urne, a Velletri, solo 1 elettore su 2.
Il candidato di centrosinistra Pocci ha ottenuto 11.684 voti, pari al 54,98%, mentre al primo turno aveva ottenuto 9.353 voti, pari al 35,62%.
Il candidato del centrodestra Greci ha ottenuto 9.568 voti, pari al 45,02%, mentre al primo turno aveva ottenuto 7.820 voti, pari al 29,78%.
A distanza di 2 settimane, in pratica, entrambi i candidati sono riusciti ad parte dell’elettorato che al primo turno aveva votato candidati sindaco risultati sconfitti, ma il divario è rimasto in favore di Pocci, aumentando addirittura fino ai 10 punti percentuali.
Il calo della percentuale dei votanti è stato piuttosto vistoso, fino al 51,01%. Al primo turno era stata del 63,48%.
Una riflessione sul non voto.
Forse a molti elettori non è chiaro che con questo sistema elettorale il “non voto” non esiste. Poiché le percentuali assegnate ai singoli candidati vengono conteggiate solo in base a chi è andato a votare, in pratica per l’elezione la quantità dei non votanti non influisce, come se venisse riparyita secondo le percentuali ottenute dai singoli candidati con i dati dei soli votanti. Si può discutere se è giusta questa interpretazione statistica, ma non si può contestare che il voto di chi non è andato a votare è stato comunque conteggiato, così suddiviso: il 55% per Pocci e il 45% per Greci.