Nonostante fossero vantaggiosissimi inizialmente, sono stati accolti quasi con freddezza: molti cittadini e associazioni criticavano le difficoltà burocratiche e i mille cavilli della legge che rendevano difficile e non così conveniente usufruirne, ma sulla spinta delle associazioni di categoria e dei consumatori, pian piano l’Agenzia delle Entrate ha chiarito numerosi dubbi: ora accedere ai benefici è davvero facile, ma bisogna affrettarsi, perché è certo che scadranno il 31 dicembre di quest’anno e difficilmente saranno prorogati.
BONUS MOBILI ED ELETTRODOMESTICI
La legge in breve
Lo Stato restituisce il 50% del valore del bene acquistato (massimo 10.000 euro di acquisto e quindi 5.000 euro di bonus restituito) in forma di detrazione Irpef, cioè per 10 anni il cittadino potrà pagare meno tasse per un importo totale pari al valore del “rimborso” ottenuto. Per i lavoratori dipendenti con busta paga la somma verrà accreditata direttamente sulla busta di luglio, una specie di mini-quattordicesima.
CHI NE BENEFICIA
Tutti coloro che acquistano un mobile o elettrodomestico, pagandolo entro il 31 dicembre 2013, se l’acquisto è inserito nell’ambito di una ristrutturazione.
LA RISTRUTTURAZIONE
NON È UN PROBLEMA
Molti hanno rinunciato subito all’idea, pensando di dover fare chissà quali lavori di ristrutturazione per poter poi associare l’acquisto di un mobile o elettrodomestico su cui avere il bonus. Ma in realtà basta sostituire ad esempio il tubo del gas o la serratura della porta di casa, o installare un antifurto, una cassaforte a muro, una porta blindata, un corrimano, un vetro antinfortunio o anche solo modificare uno o più gradini. Chiedendo il bonus su questo tipo di lavori si può poi associare la richiesta di bonus mobili/elettrodomestici.
Nessun problema se la ristrutturazione è stata fatta in una stanza o locale differente da quella dove viene messo il mobile o l’elettrodomestico nuovo.
OCCHIO ALLE DATE
Sono validi i lavori effettuati a partire dal 6 giugno fino al 31 dicembre 2013. Fa fede la data del pagamento.
Il pagamento del mobile o elettrodomestico deve essere successivo (anche di 1 solo giorno) a quello della ristrutturazione a cui è abbinato.
POCHISSIME CARTE:
ECCO COME FARE
Naturalmente, se si sta effettuando una grossa ristrutturazione, il geometra o l’architetto vi curerà tutta la pratica e potrete appoggiarvi a loro per richiedere il bonus. Ma se volete solo approfittare del bonus mobili/elettrodomestici, potete fare tutto da soli. Fate uno di quei piccoli lavori di ristrutturazione di cui abbiamo prima accennato, ad esempio cambiamo la serratura di casa. Per chieder il bonus per la ristrutturazione ci occorre solo la fattura e la ricevuta del pagamento. Poi acquistiamo il nostro mobile o elettrodomestico e facciamo la stessa cosa: chiediamo il bonus solo con fattura e ricevuta del pagamento.
COME PAGARE
Il pagamento va fatto col “bonifico parlante”. Il modo più semplice è andare in banca o alla posta con la fattura, lì sono istruiti sul tipo di bonifico da fare. In pratica è importante che sulla causale ci sia il riferimento preciso ai lavori e alla fattura, la partita Iva del fornitore, il codice fiscale di chi acquista. Solo per l’acquisto di mobili o elettromestici ora l’Agenzia delle Entrate ha chiarito è possibile pagare anche con carta di credito o bancomat. Non valgono i pagamenti con assegno o contanti.
A CHI PORTARE LE CARTE
Quando l’anno prossimo fate la dichiarazione dei redditi, portate al vostro commercialista o Caf la fattura e la ricevuta del bonifico, nulla di più.
QUALI MOBILI O ELETTRODOMESTICI SONO AMMESSI
L’agenzia delle entrate ha specificato un elenco che riportiamo alla lettera:
Mobili: “letti, armadi,cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze,nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo”;
non sono ammessi “gli acquisti di porte, di pavimentazioni (ad esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo”.
Elettrodomestici (di classe energetica non inferiore alla A+, nonché A per i forni):
“frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento”.
Non sono ammessi piccoli elettrodomestici (frullatori, robottini, ferri da stiro,….)
BONUS RISTRUTTURAZIONI
COME FUNZIONA
In pratica come il bonus mobili ed elettrodomestici. Laddove le leggi relative al settore edilizio prevedono documentazione specifica, questa dovrà essere conservata unitamente a fattura e ricevuta di pagamento. Per le ristrutturazioni viene anche applicata l’Iva agevolata al 10%.
QUALI TIPI DI RISTRUTTURAZIONI SONO AMMESSI
Sono tantissimi e di diversi tipi. Per non sbagliare vi consigliamo di andare sul sito dell’Agenzia delle Entrate, dove c’è un elenco dettagliato dei tipi di interventi ammessi alla detrazione Irpef, ben 78 categorie: dalle tegole alle finestre, dalle caldaie alle piscine, dall’impianto elettrico a quello idraulico, dall’ascensore alla stradina privata asfaltata.
BONUS ENERGETICI
COME FUNZIONA
Valgono le stesse regole del bonus per i lavori di ristrutturazione, solo che la detrazione Irpef riconosciuta sale fino al 65%. La documentazione da produrre è differente rispetto ad altri bonus: occorrono specifiche certificazioni
QUALI LAVORI RIENTRANO IN QUESTA CATEGORIA
Riportiamo quanto specificato dall’Agenzia delle Entrate con la circolare del 18 settembre scorso:
“Per questa tipologia di interventi non è specificato quali opere o quali impianti occorre realizzare per raggiungere le prestazioni energetiche richieste.
L’intervento, infatti, è definito in funzione del risultato che lo stesso deve conseguire in termini di riduzione del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale dell’intero fabbricato. Pertanto, qualsiasi intervento, o insieme sistematico di interventi, che incida sulla prestazione energetica dell’edificio, realizzando la maggior efficienza energetica richiesta dalla normativa di riferimento, è ammesso al beneficio fiscale”. Anche qui vale il consiglio di telefonare all’Agenzia delle Entrate per avere conferma.
30/09/2013