Ad Ariccia chiami e videochiami senza problemi. Le antenne installate dalla 3 sulla Nettunense non si toccano. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che, ribaltando la sentenza emessa sei anni fa dal Tar del Lazio, ha accolto l’appello del colosso delle comunicazioni e annullato tutti gli atti con cui il Comune aveva ostacolato la costruzione di un impianto per telefonia mobile, composto da tre antenne e alcune apparecchiature, da collocare sul tetto di un’attività commerciale al chilometro 6,600 della Nettunense, lontano dal centro abitato e in una zona artigianale. Una battaglia durata 12 anni, ma che alla fine ha visto trionfare la H3G spa, società del gruppo cinese Hutchinson Whampoa.
La 3, nell’ormai lontano 27 febbraio 2002, aveva chiesto al Comune di Ariccia l’autorizzazione per realizzare l’impianto. L’ente aveva poi approntato un proprio piano per la localizzazione dei ripetitori e l’anno successivo sospeso l’autorizzazione per quello sulla Nettunense, sostenendo che quell’area non era tra quelle indicate nella pianificazione comunale e invitando la spa a scegliere un altro sito. Perizia alla mano, la 3 aveva subito risposto che le zone indicate dal Comune non erano idonee per garantire un buon servizio. Tra un ricorso e l’altro, silenzi e paletti da parte del Palazzo, alla fine l’impianto la società lo ha realizzato, ma ecco che nel 2007 il Tar avalla la tesi del Comune e boccia l’operato della spa.
Il rischio era dover smantellare tutto. La 3 ha fatto appello e, pur non ottenendo il risarcimento del danno, ha ottenuto dai giudici di Palazzo Spada l’annullamento degli atti comunali contestati. Le antenne resteranno al loro posto. E le bacchettate all’operato del Comune di Ariccia da parte dei magistrati amministrativi non sono mancate.