Basta leggere il Rapporto “Le nascite nel Lazio” – pubblicato dall’Agenzia di Sanità Pubblica regionale quest’anno sui dati del 2008: ben il 44,4% dei bimbi nella nostra regione è venuto al mondo con il taglio cesareo, anziché con il parto vero e proprio, quello naturale. Dato che supera la media nazionale che vede il 38,4% di cesarei sul totale dei nati in Italia – che detiene il record mondiale! – e che diventa ancora più allarmante se si considera che l’Organizzazione Mondiale della Sanità indica come limite massimo il 15% e l’obiettivo della Regione è di portare questi interventi ostetrici al 20%. Obiettivo indicato già dal Ministero della Sanità nel 2000 da raggiungere entro il 2004…
Si osserva un costante aumento del fenomeno – spiegano gli autori della ricerca – che nel 1985 era al 22,3%. Il boom di pance tagliate è ancora più esagerato nelle cliniche private, soprattutto quelle non accreditate (ossia a totale carico dei pazienti) che sono 7 in tutta la regione e tutte a Roma. Da una media di cesarei del 32% di 15 anni fa, queste strutture a pagamento hanno debordato ad una media di 8 bimbi su 10 nel 2008 messi al mondo “sotto i ferri”. Dunque tagliare non è roba da poveri, e il Rapporto sulle nascite nel Lazio sottolinea come “un minor ricorso al cesareo si registra per tutte le condizioni di svantaggio sociale”. Le mamme meno “chic” o semplicemente con disagi, partoriscono motlo di più come natura vuole.
Il bisturi, una volta usato, diventa pressoché inevitabile: 9 volte su 10, le donne laziali sottoposte al cesareo, hanno hanno poi subìto il cesareo anche per i figli successivi. Questo intervento chirurgico, poi, aumenta al salire dell’età della gestante: mentre vi ricorre una gestante su quattro sotto i 20 anni, oltre sei volte su dieci le mamme oltre i 39 anni. Nei casi di gemelli 9 volte su 10 si pratica il cesareo qualunque sia l’età della madre. A proposito di gemelli, sono il 3% dei neonati nella nostra regione, percentuale più che raddoppiata rispetto al 1982 (1,3%). Infine, una buona notizia: muoiono sempre meno frugoletti dopo il parto, dagli 8,4 ogni mille nati vivi si è scesi a 3,4.
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Nasciite in cifre nel Lazio
55 punti nascita
44,4% i cesarei
91,6% i cesarei nel caso di gemelli
79% media cesarei nelle cliniche
private non accreditate
(nel 1985 erano il 32%)
63% nati da madri tra
i 30 e i 39 anni
21% nati da mamma straniera
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DOVE SI PARTORISCE?
Dai Castelli 1 su 2 a Roma, Latina gioca in casa
Le residenti nell’area servita dalla Asl RmH, competente per Castelli romani, Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno, scelgono oltre una su due la Capitale per dare alla luce il loro piccolo. Dalla Asl RmH provengono, infatti, il 52,5% delle madri dei nati a Roma nel 2008, anziché nelle strutture di Velletri, Genzano, Marino, Colleferro o nelle vicine Aprilia e Anzio. E un 2,7% è andata nelle strutture della Asl di Latina. Le pontine preferiscono i reparti maternità vicino casa (76,5%) nella propria Asl, mentre 807 mamme (una su sei) hanno scelto la Capitale (soprattutto il Policlinico Gemelli, 156 parti) e solo 308 dei 5.110 bebè pontini sono nati nella Asl RmH (162 a Velletri, 86 a Genzano, 52 ad Anzio e 8 a Marino). I bimbi nascono prevalentemente in strutture pubbliche: il 100% nella provincia romana, mentre nella Capitale 20 parti su 100 sono in cliniche private convenzionate (rimborsate con denaro pubblico) e 4 mamme su 100 ricorrono a cliniche private non convenzionate (7 e tutte a Roma), pagando di tasca propria; in provincia di Latina, invece, quasi 9 bimbi su 10 nascono in ospedali pubblici e gli altri in cliniche private convenzionate (tipo Aprilia). La media regionale di nati in strutture pubbliche è più bassa: il 73,6%.
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QUANDO NASCONO?
I bebè preferiscono il martedì
Il martedì è il giorno della settimana con più nati. Per i cesarei – segnala il Rapporto nascite nel Lazio 2008 – si nota una forte relazione con il giorno. La domenica sono molti di meno i nati con taglio cesareo. È uno dei vantaggi per certi addetti ai lavori che dandogli di bisturi, si programmano i parti tenendosi libero il week end.
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I medici: ecco perché facciamo il cesareo
Terrorizzati dalle denunce
Paura di denunce 91%
Gestione-organizzazione 59%
Influenze esterne (donna, famiglia, mass media) 47%
Invecchiamento ostetrici 42%
Esigenze-limiti della struttura 34%
Cultura (“sono cambiate le donne”) 34%
Altro 33%
Motivi clinici 32%
Richiesta della donna anche senza
indicazioni mediche 27%
Aumento patologia mamma-bimbo 15%
Inadeguato controllo clinico in gravidanza 6%
Necessità pratiche della donna 4%
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A Latina ed Anzio record di parti naturali nel Lazio. Il primario Prof Maneschi: «Basta seguire le regole e ascoltare le donne»
«Il parto naturale è più sicuro… e più bello!»
Ai Castelli Romani va bene il San Giuseppe di Marino
Brillano in “naturalezza” e sicurezza gli ospedali pubblici Santa Maria Goretti di Latina ed il Riuniti di Anzio che vantano i reparti maternità con il minor numero di cesarei in tutta la regione, con Viterbo: in queste strutture 7 creature su 10 vengono al mondo con il parto naturale. Come fanno? Pazienza, ascolto, alta competenza e preparazione, capacità di attesa, gioco di squadra e niente fretta. Questa la “ricetta” del Prof Franesco Maneschi, che guida l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia al Goretti di Latina. «Non bisogna forzare gli eventi, basta seguire o tornare a seguire le regole dell’ostetricia e della scienza per superare l’attuale esagerata tendenza al cesareo in Italia e nel Lazio. Fondamentale è il lavoro di gruppo ed il gran merito è delle ostetriche in sala parto. Molto utile è la preparazione al parto e tutti gli operatori del nostro ospedale sono preparati per accompaganre le donne in un percorso per il parto naturale, riservando ai casi particolari un percorso specifico, cercando di capire cosa c’è dietro una richiesta di cesareo e spesso riusciamo a spiegare alla donna che è meglio partorie naturalmente, e alla fine – dice il primario – è una piccola minoranza quella che sceglie quest’ultimo. Questo richiede pazienza, invece molto spesso accade che la richiesta della donna viene accettata supinamente e le modlità organizzative interne non favoriscono questo approccio, oppure ci sono attitudini culturali che portano in altre direzioni e ci si fa trascinare dalla corrente. A questo si aggiunge, per il personale sanitario, la paura di problemi medico legali e il non poter completare il percorso formativo sul campo». Dunque non è affatto ineluttabile tutto questo uso di bisturi per far nascere i bimbi. Maternità e parto sono una meravigliosa esperienza e non una malattia. Le donne hanno tutte le qualità e le risorse per portare avanti una gravidanza e dare alla luce.
Questa è la realtà di fronte alla cosiddetta medicalizzazione a suon di ecografie spamsodiche, tecnologie, calcoli, analisi, esami ossessivi, che spesso generano più dubbi e timori che altro. «Il taglio cesareo è l’intervento chirurgico più eseguito in Italia – sottolinea il dottor Maneschi – ma l’analisi sui grandi numeri dimostra che ha per la mamma una maggiore incidenza di complicanze gravi. Ad esempio, lo spauracchio dell’emorragia dopo il parto naturale: nella credenza popolare si pensa sia più facile se si partorisce naturalmente, mentre si verifica di più nel cesareo, evento chirurgico e tecnologico, ed è acclarato che non è più sicuro del parto fisiologico».
Al Prof dei record di parti veri e naturali, chiediamo un messaggio per le mamme. «Partorire è bello!». E per i colleghi? «Il lavoro ben fatto è il nostro obiettivo principale. Il miglior parto è quando noi stiamo a guardare e non facciamo niente, osservando che tutto proceda regolarmente».
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LA CLASSIFICA DEI CESAREI
Comune Struttura Nati vivi Cesarei %
Roma Quisisana 266 226 85,0
Roma Villa Mafalda 84 69 82,1
Roma Villa Flaminia 190 156 82,1
Roma Villa Margherita 193 155 80,3
Roma Mater Dei 553 434 78,5
Roma Villa Pia 527 402 76,3
Roma S. Maria di Leuca 352 268 76,1
Cassino Sant’Anna 257 184 71,6
Colleferro Parodi Delfino 439 296 67,4
Roma Policl. Umberto I 1590 963 60,6
Roma Villa Salaria 38 23 60,5
Bracciano Padre Pio 171 98 57,3
Roma Nuova Itor 364 204 56,0
Roma Annunziatella 781 435 55,7
Roma Città di Roma 1468 785 53,5
Roma San Filippo Neri 878 456 51,9
Alatri San Benedetto 781 395 50,6
Rieti San Camillo de Lellis 754 380 50,4
Roma M. G.Vannini 637 318 49,9
Civitavecchia San Paolo 310 143 46,1
Roma Sandro Pertini 1326 607 45,8
Subiaco Angelucci 59 27 45,8
Roma Santa Famiglia 1521 692 45,5
Monterotondo Ss.mo Gonfalone 507 230 45,4
Roma Policl. Gemelli 3067 1390 45,3
Roma S. Giovanni Cal. – FBF 4373 1977 45,2
Tarquinia Civile di Tarquinia 479 216 45,1
Cassino Santa Scolatica 666 298 44,7
Velletri Civile P. Colombo 707 310 43,8
Tivoli S. Giovanni Evang. 1007 441 43,8
Roma San Camillo-Forlanini 3290 1426 43,3
Roma Sant’Eugenio 1206 516 42,8
Roma Fabia Mater 2044 864 42,3
Roma San Giovanni 1931 815 42,2
Roma Aurelia Hospital 785 331 42,2
Roma S. Pietro-Fatebenefra. 4272 1794 42,0
Genzano P.O. Albano-Genzano Stab. 1055 440 41,7
Palestrina Coniugi Bernardini 599 249 41,6
Civitacastellana Andosilla 342 142 41,5
Aprilia Città di Aprilia 545 225 41,3
Sora Santissima Trinità 968 399 41,2
Frosinone Umberto I 1036 418 40,3
Anagni Civile di Anagni 238 91 38,2
Roma Policl. Casilino 1959 736 37,6
Priverno P.O. Latina Nord-Stab. 471 171 36,3
Marino San Giuseppe 709 257 36,2
Fondi P.O. Latina Centro-Stab. 883 308 34,9
Roma P.O.Santo Spirito 694 240 34,6
Formia/Gaeta P.O. Latina Sud 802 275 34,3
Roma Giovanni B. Grassi 1706 580 34,0
Roma Cristo Re 1832 603 32,9
Anzio P.O. Anzio-Net. Stab.Anzio 721 225 31,2
Latina P.O. Latina Nord-Stab. 1704 520 30,5
Viterbo Belcolle 1257 375 29,8
Totale Lazio 55.39 24.578 44,4
Fonte: ASP Lazio 2010
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Latina, Anzio e Marino più naturali
Brillano in “naturalezza” e sicurezza gli ospedali pubblici Santa Maria Goretti di Latina ed il Riuniti di Anzio, dove si fanno meno cesarei in tutta la regione, subito dopo Viterbo. In queste strutture 7 creature su 10 vengono al mondo con il parto naturale. Una realtà che dimostra che partorire secondo natura è possibile, oltre che preferibile come esperienza umana. Sotto la media regionale e nazionale dei cesarei, anche i punti nascita di Marino e Priverno.