La Commissione congiunta Ambiente-Urbanistica ha espresso all’unanimità la contrarietà alla previsione di localizzare impianti di smaltimento finale di rifiuti sul territorio di Aprilia.
I commissari sono tornati ad affrontare queste tematiche ambientali a seguito dell’iniziativa della società Crea plant che ha depositato presso la Regione Lazio un progetto per la realizzazione di un impianto di incenerimento dei rifiuti da 430 mila tonnellate ad Aprilia in via del Campo.
Tutti i gruppi politici della Commissione hanno votato una mozione voluta e presentata dalla maggioranza del sindaco Terra con il no a nuovi impianti. “Preliminarmente alla termovalorizzazione dei rifiuti dovrebbero essere attuate tutte le politiche nazionali e regionali di prevenzione, riuso, raccolta differenziata e recupero di materia che appaiono totalmente assenti dalla programmazione regionale in spregio alle direttive europee e alle leggi nazionali”, si legge nella mozione, “gli impianti di termovalorizzazione, come dimostrano innumerevoli studi, hanno un impatto devastante sulla salute umana, sulle matrici ambientali e sull’economia locale me per il principio di precauzione andrebbero dismessi sia quelli esistenti che eliminati dalla pianificazione ulteriori nuovi impianti”.
La mozione inoltre chiarisce che il costo ambientale per le economie locali non potrà mai essere compensato da alcun teleriscaldamento. Netta contrarietà all’ipotesi di un termovalorizzatore ad Aprilia: “Un impianto da 410 milioni di euro non risponde, palesemente, neanche al principio di economicità”.
Impianti come questo, hanno convenuto i gruppi, non servirebbero al fabbisogno dei cittadini di Aprilia, né a quello della provincia di Latina, andrebbero, invece, a servire altri Comuni. I commissari hanno specificato che “Aprilia ha già pagato molto, negli anni, in tema di rifiuti essendo sede di numerosi impianti di trattamento di caratura regionale, alcuni di dimensioni tale da superare di gran lunga il fabbisogno provinciale servendo infatti molti comuni di province diverse e lo stesso comune di Roma”.
Non solo, i commissari scrivono anche che “lo studio epidemiologico condotto con la ASL territoriale ha fatto emergere una situazione preoccupante per alcuni tipi di patologie oncologiche pertanto a governare le decisioni degli enti deve essere la preoccupazione per la salute dei residenti e dei numerosi lavoratori pendolari”. La mozione ancora una volta richiama il principio di omogeneità del Piano di gestione dei rifiuti, in relazione all’ambito territoriale ottimale, nella localizzazione dei nuovi impianti, sia di trattamento che di smaltimento, “in modo da non determinare ulteriori carichi ambientali, soprattutto nei casi in cui la capacità di trattamento degli impianti soddisfi il fabbisogno dell’intero ambito”.
Una volta votato, l’atto verrà inviato al Ministro della Salute, al Presidente della Regione Lazio, al Presidente della Provincia di Latina, al Commissario Regionale Illuminato Bonsignore e agli uffici tecnici regionali competenti ed alla commissione ambiente della Commissione Parlamentare Europea per l’Ambiente. La commissione congiunta dunque mette il semaforo rosso al progetto di un termovalorizzatore e ne preannuncia il voto durante il prossimo Consiglio comunale.