Mistero e stupore, ma soprattutto il sentore che c’è qualcosa che non ha funzionato negli ultimi settecento anni. Da sempre è noto che il teschio di San Tommaso D’Aquino, il “dottore della chiesa” morto nel 1274 all’abbazia di Fossanova, in provincia di Latina, è conservato proprio nel luogo della sua ultima dimora. Ora invece si scopre che un altro cranio è conservato dal XIV secolo a Tolosa, in Francia.
Se ne sono accorti in queste ultime settimane, quando il reliquiario francese è stato aperto per la ricognizione dopo secolo di venerazione di generiche “reliquie”. Insomma non si era mai indagato su quale tipo di ossa o reliquie fossero contenute nella teca francese, portate in Francia dall’Italia nel 1369 con tanto di bolla papale.
La vicenda, raccontata dal quotidiano francese Le Figaro in un articolo di qualche giorno fa, getta ombre sulla veridicità del teschio conservato in provincia di Latina.
Accertato che le teste di San Tommaso d’Aquino non possono essere due, una delle due è un falso. Ma quale? Non si andrà a fondo della vicenda e ogni comunità continuerà a ritenere che le proprie reliquie siano quelle vere. Nel frattempo, quest’anno c’è il primo dei tre anni giubilari per il Dottore della Chiesa: il 700° anniversario della sua canonizzazione, nel 2023, nel 2024 il 750° anniversario della sua morte e nel 2025 l’800° anniversario della sua nascita.