«Siamo stati a Gaeta, una città bellissima, e vicina alla mia Formia da imprenditore volevo investire e dare lavoro nella vostra città», scrive Ida sui social. «Moltissimi ragazzi, dopo il nostro annuncio, avevano inoltrato curriculum, e molti altri avevano manifestato la gioia nella nuova apertura: un negozio in cui sentirsi liberi, in cui passare tempo piacevole, in cui ridere. Avevo trovato un localino piccolo ma accogliente, dovevamo solo firmare il contratto. La signora si è fatta mandare tutte le carte, e il giorno della firma si tira indietro.
Noi non siamo graditi, non siamo leciti, siamo scandalosi e sporchi. Il tizio dell’agenzia immobiliare si è giustificato dicendo che poi sindaco, preti, e non so chi altro avevano osteggiato questa apertura. L’apertura di un posto dove si fanno dolci, pancake fatti di uova, farina e cioccolato… Ho pianto tanto per la rabbia. Mi dispiace e chiedo scusa a tutti i gaetani che ci volevano, ho provato a svecchiare questa meravigliosa città, non ci sono riuscita, troppi muri di gomma, ancora oggi, bisogna combattere con pregiudizi e ottusità».
Sindaco e vescovo di Gaeta respingono al mittente le accuse: neanche sapevano di questa apertura.
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