Niente ceri alla “processione dei ceri”. A dispetto del nome, quest’anno a Velletri il neo sindaco Ascanio Cascella ha stabilito che le tradizionali candele non potranno essere usate per la processione in programma il 2 settembre. O meglio: si possono portare in processione, ma spente.
“La caduta della cera lungo le strade percorse dalla processione rende pericoloso il manto stradale per i pedoni, gli stessi partecipanti e i veicoli che si trovano a transitare”, si legge nell’ordinanza. Il rischio è di “esporre l’amministrazione comunale a richieste di risarcimento per i danni cagionati da cose o persone”. E chi meglio di lui lo sa, che di professione fa l’avvocato.
L’ordinanza è ritenuta un provvedimento “idoneo a prevenire potenziali danni a persone o cose, contemperando tali esigenze di sicurezza con le tradizioni e le esigenze dei fedeli durante le manifestazioni”.
Sì dunque ai ceri spenti, o ai ceri a batteria. Altrimenti, chi accenderà una candela durante il percorso rischia una multa fino a 500 euro.
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