Doveri – nato a Volterra, poi trasferitosi a Roma con la famiglia quando era ancora ragazzino e residente nella capitale – apparteneva alla sezione di Aprilia ed è poi passato a quella di Roma 1 «Generoso Dattilo» della quale è Presidente dal dicembre 2021.
Proprio Doveri, in un’intervista esclusiva a Sky Sport di una settimana fa aveva già parlato di questa possibilità dicendosi pronto: «Sarei contento di arbitrare Roma e Lazio – aveva detto -. Sarebbe un passo avanti culturale».
In passato, l’assoluta eccezione a questo criterio era stata rappresentata dalla designazione del “milanese” Paolo Casarin, veneto di nascita ma della sezione di Milano, che nel 1977 aveva arbitrato il derby tra Milan e Inter, l’ultimo da avversari per Rivera e Mazzola.
Il ricordo del direttore Stefano Carugno
Nel 2002 quando iniziammo a pubblicare il giornale Il Caffè, Daniele Doveri aveva 25 anni e fu tra i nostri primi collaboratori.
Noi avevamo bisogno di ragazzi che distribuissero il giornale nei 7 comuni dove avevamo iniziato la nostra avventura editoriale: Aprilia, Latina, Cisterna, Pomezia, Ardea, Anzio, Nettuno e Lanuvio.
Mettemmo in giro la voce, la paga non era molta, ma dignitosa, comunque più alta di quella di chi faceva il volantinaggio, però c’era davvero da sgobbare, perché da subito avemmo migliaia di punti dove distribuire il giornale, e i pacchi di giornale, vi assicuro, pesano tanto.
Daniele si presentò e mi apparve subito un ragazzo di poche parole e molto concreto. Probabilmente, come molti ragazzi della sua età, aveva bisogno di qualche soldo perché ancora senza un lavoro stabile.
Già allora aveva un fisico da vero atleta, per questo decisi di metterlo in coppia con una giovane ragazza un po’ ‘mingherlina’, anche lei molto volenterosa, ma che pensavo avesse comunque bisogno di protezione in un lavoro che nel giro di soli 2 o 3 giorni ti metteva a contatto con migliaia di persone. Daniele si dimostrò un perfetto cavaliere, addossandosi la parte più pesante del lavoro che spettava alla coppia. A Daniele non dovevi mai spiegare due volte una cosa: a metà della prima aveva già compreso tutto.
Io, visto che eravamo alle prime distribuzioni, controllavo puntigliosamente il lavoro che facevano i ragazzi della distribuzione, sia per capire se davvero stessero rispettando le direttive, sia per capire come si sarebbe potuto migliorare il processo.
Mi ricordo che adottai una specie di scala di voti e che Daniele e la sua collega risultò senza dubbio la coppia che svolgeva il lavoro nel modo più preciso e più veloce: erano la nostra punta di diamante nella distribuzione.
Davvero bravo, serio, competente in tutto e di poche parole. Dopo un po’ di distribuzioni Daniele non venne più, mi dissero che si era spostato a Roma. Non l’ho più rivisto fino a quando non è riapparso in televisione, con mia grande sorpresa. E anche sui campi di calcio si è dimostrato di estrema affidabilità… ad eccezione di quella volta che espulse lo juventino Mario Mandžukić (scusate, ma sono tifoso bianconero!).
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