Il punto più contestato riguarda il trasferimento dello stadio Quinto Ricci dall’attuale collocazione – dove al posto delle tribune sorgeranno nuove palazzine – alla zona Toscanini.
Nell’ultima Commissione consiliare urbanistica, sia esponenti della maggioranza che dell’opposizione hanno espresso dubbi sull’opportunità di concedere il diritto di superficie a una società per realizzare delle palazzine dove oggi sorge il Quinto Ricci, “adducendo scuse fantasiose, come quella della viabilità come se ogni giorno presso lo stadio si disputassero partite o come se la realizzazione di palazzine non inciderà dal punto di vista antropico su una area fortemente abitata e dove mancano servizi”, spiegano in una nota gli attivisti Rosalba Rizzuto, Carmen Porcelli e Andrea Ragusa.
“L’assessore all’urbanistica Omar Ruberti in commissione ha anche prospettato la possibilità di invitare comitati e associazioni ma questa tardiva disponibilità non cancella, a nostro avviso, le perplessità sull’esistenza di un pubblico interesse nella vicenda dell’operazione stadio”.
È stato proprio a seguito delle osservazioni di Porcelli, Ragusa e Rizzuto che lo stesso ministero ha chiesto al Comune di Aprilia di chiarire. “Il fatto che le tribune non siano a norma è una cosa gravissima: l’assessore, anziché interessare la magistratura per questi lavori, decide che per cancellare l’errore si debba abbattere il manufatto ma per costruirci sopra delle palazzine. Anziché usare la gomma da cancellare, Ruberti elimina l’errore disegnandoci uno scarabocchio, per dirla in maniera semplice. Ed è un principio che viene ripetuto anche sul fosso: ovvero il corso d’acqua è inquinato allora lo ricopriamo, anziché bonificarlo e mettere fine alle cause di inquinamento. Questo ragionamento è ambiguo ed è una contraddizione in termini del new deal annunciato da Ruberti
Maggioranza spaccata
Anche la maggioranza si spacca sull’idea dello stadio. «La proposta nel complesso è apprezzabile – spiegano i consiglieri della lista Aprilia Domani – ma va migliorata in alcuni aspetti prevedendo l’assoluta inderogabilità dell’attuale stadio, che non deve essere demolito, nemmeno parzialmente, ma anzi valorizzato e ulteriormente migliorato nella pista di atletica. Quel quadrante, con il futuro palasport, rappresenterà un polo sportivo di assoluta importanza per Aprilia, collocato in un punto strategico che rappresenterebbe il filtro di unione tra vecchia e nuova città».